Tra un mese circa ci sarà il referendum popolare sulle trivellazioni in mare. L’appuntamento è stato fissato per domenica 17 aprile ed i cittadini italiani verranno chiamati ad esprimersi sull’unico quesito che riguarda l’abrogazione dell’articolo n° 6, comma 17, del decreto legislativo datato 3 aprile 2006, n° 152. In sostanza, verrà chiesto alla gente di decidere il futuro dei nostri mari, vietando o meno il rinnovo delle concessioni per l’estrazione di petrolio o gas per quei giacimenti che si trovano entro le 12 miglia dai litorali costieri.
In molti non sono neppure a conoscenza di questa consultazione, perciò sono svariati i comitati, nonché le associazioni e gli enti, che cercano di informare la popolazione a riguardo. Il Governo, invece, sembra non essere particolarmente interessato alla questione, tant’è che non pare appoggiare l’iniziativa. Lo stesso Premier, durante una recente intervista, aveva dichiarato di rispettare il referendum, ma che esso non ha buon senso.
Votando ‘sì’ verranno fermate le estrazioni nel momento in cui scadranno le concessioni, mentre optando per il ‘no’ verrà concessa la possibilità alle compagnie petrolifere di chiedere il rinnovo di tali concessioni, cosa per si presume otterranno. Gli ambientalisti, in prima fila, cercano di fermare tutto questo, perché le conseguenze sono gravi per il futuro delle nostre acque, nonché del nostro territorio e di noi stessi.
Dunque, più saranno coloro che andranno a votare e maggiore sarà la possibilità di raggiungere il quorum. Ricordiamo che si voterà dalle ore 7 alle ore 23 e ciascun elettore dovrà recarsi presso il proprio seggio di appartenenza.
Referendum trivelle: M5S polemizza con il Governo
In attesa del referendum no trivelle, il Movimento 5 Stelle ha suonato la sveglia al Governo, che ad un mese dal voto non ha ancora inviato le circolari relative agli sconti da predisporre per i pendolari.
Le riduzioni del 70% previste per altre tornate elettorali, questa volta ancora non ci sono. Ecco che il M5S ha chiesto di sbrigarsi quanto prima, perché non manca molto all’appuntamento. Il senatore Andrea Cioffi denuncia il fatto, invitando l’Esecutivo, ma anche i ministri Angelino Alfano e Graziano Delrio, a dare immediata attuazione, così da potersi recare a votare il 17 aprile usufruendo degli sconti di Trenitalia.
Intanto, secondo alcuni sondaggi, sarebbe in netto vantaggio il ‘sì’ (78% vs 22%), ma preoccupa il fatto che sono parecchi a non essere al corrente della consultazione. Swg, infatti, rivela che solamente il 22% degli italiani è informato per bene, mentre il 40% ha soltanto sentito parlare dell’argomento, ma senza approfondire il tema. Addirittura, il 38% non sa neppure di cosa si stia parlando. Prima di lasciarvi, vi diamo notizia di alcune campagne referendarie che stanno facendo discutere in questi giorni, che da molti sono state definite sessiste. Sui social network troviamo la pagina ‘Boobs against oil: le mie tette votano sì’, che ricorda vagamente l’hashtag #escile, ma ancor più polemica è stato Be Shaped, che ha lanciato l’hashtag #TrivellatuaSorella ed alcune locandine offensive per le donne.