Oggi è una giornata epocale per la moderna fisica. Dopo la formidabile scoperta avvenuta nel febbraio scorso, oggi è stata annunciata dallo stesso osservatorio un secondo evento di onde gravitazionali. Il gruppo di lavoro è composto da collaborazioni scientifiche LIGO (Laser Interferometer Gravitational Wave Observatory) e VIRGO (interferometro situato a Cascina, in provincia di Pisa), e l'italiano Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). L'eccezionale scoperta va ad intaccare una credenza sostenuta dallo stesso Albert Einstein. Il noto fisico, infatti, un secolo fa ormai e per la prima volta aveva previsto l'esistenza delle onde gravitazionali, immaginate come sottili increspature spazio temporali prodotte da oggetti dalle grandi dimensioni.

Lo scorso 11 febbraio, gli scienziati del LIGO hanno finalmente dimostrato come il famoso fisico tedesco aveva sia ragione, in merito quindi all'esistenza delle onde gravitazionali, sia torto, in quanto queste ultime possono essere "ascoltate", così da produrre il respiro dell'universo. Anche questa volta, il segnale sarebbe stato un evento di fusione di due buchi neri.

Quali conseguenze per la scoperta?

Gli interferometri hanno quindi registrato il "suono" dell'universo, con una misurazione di grande precisione che però non ha consentitodi localizzare con esatta precisione la sorgente, per farlo è necessario quindi un terzo interferometro in modo da consentire la giusta triangolazione. Così Gianluca Gemme, responsabile nazionale Infn di VIRGO, ha accolto la scoperta: "Questo darà un contributo sostanziale alla nuova astronomia gravitazionale e all'astronomia multi messaggero: potremo dare l'allerta agli altri esperimenti, telescopi sia terrestri sia spaziali per la rivelazione di fotoni gamma, raggi cosmici o neutrini, per esempio, in modo che si orientino, praticamente in tempo reale, nella direzione della sorgente per individuare altri eventuali messaggeri cosmici emessi da essa".

A queste parole fanno eco quelle di Marco Pallavicini, presidente della Commissione Nazionale Infn per le ricerche di fisica astroparticellare: "Le osservazioni di onde gravitazionali è come se ci dessero un senso completamente nuovo con cui esplorare il nostro universo. Nessuno a oggi può dire cosa scopriremo con questo nuovo strumento sensoriale, ma la storia insegna che ci aspettano molte sorprese".