Dal 7 novembre 2016 fino alla fine di marzo 2017, Palazzo Albergati a Bologna ospita una importante #mostra su #FridaKahlo, artista messicana protagonista in Italia di importanti retrospettivenegli ultimi anni (ricordiamo quella alle Scuderie del Quirinale di Roma e quella al Palazzo Ducale di Genova). L'organizzatrice, Arthemisia Group, ha sottolineato come la mostra vuole essere un percorso tra ritratti, autoritratti e opere di Frida che con la sua incredibile tenacia è riuscita ad imporsi nel panorama artistico e variegato del Novecento. Accanto alle sue opere, la mostra offre anche alcuni lavori del pittore messicano Diego Rivera, il grande amore della pittrice, l'uomo che l'avvicinò all'arte e che la sposò nel 1929, dando vita ad un matrimonio sofferto ma altamente intenso.

Frida e Diego, Diego e Frida: due mondi cosi tanto simili che, al di là dei tradimenti (da ambo le parti) e degli scossoni, non riuscivano a dividersi, solo la morte poteva allontanarli in un moto di galassie che avrebbe lasciato il segno.

Frida Kahlo in#mostra a Bologna.

La #mostra apre i battenti lunedì 7 novembre 2016 e resterà aperta al pubblico fino alla fine di marzo 2017, ospitata nelle sale di Palazzo Albergati, costruzione cinquecentesca dell'omonima famiglia bolognese, affidata all'architetto, pittore e scenografo senese Baldassarre Peruzzi. "Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio", dichiara la pittrice: la sua storia di artista si fonda indissolubilmente con quella della donna.

Mai prima di lei una donna era riuscita ad affermarsi nel mondo dell'arte con tanta prepotenza: ancora diciottenne, vittima di un grave incidente, si trova chiusa in casa con l'unico passatempo, che poi diventerà il fine ultimo del suo vivere, la pittura. Dopo l'incidente, le operazioni e le riabilitazioni, dopo vari parti andati male, dopo i due matrimoni turbolenti con Diego Rivera, la pittrice si spegne nel 1954, riportando questa ultima frase nel suo diario personale: "Spero che la fine sia gioiosa e spero di non tornare mai più".