Come nel gennaio del 1979, questa nuova ondata di freddo che ha investito l'Italia in generale e il Salento in particolare sta mettendo a dura prova la macchina organizzativa dei nostri Comuni, causando disagi per automobilisti e cittadini. In quell'anno ci furono 4/5 giorni di nevicate intense con temperature che raggiunsero in alcune località, come a Galatina, i -12 gradi. Ancora oggi, gli adulti e gli anziani ricordano quel mese del 1979 e lo descrivono in assoluto come uno dei più freddi degli ultimi decenni.

Situazione meteorologica come l'inverno del '56?

Poi ci fu la grande nevicata del 1987 che è più viva nella memoria per l'abbondanza della neve (circa 30 cm) che cadde in tutto il Salento. Era l'8 marzo e anche allora, per una strana coincidenza, allo stadio di via del Mare di Lecce era in programma la gara Lecce-Catania, il derby del sud. La neve cadde per cinque o sei giorni in tutto il territorio. Ma le nevicate di questi ultimi giorni fanno assomigliare quest'inverno a quello straordinario, forse irripetibile, del 1956 per una serie di elementi che cercheremo di elencare.

Intanto, c'è da sottolineare che la situazione meteorologica del ‘56 fu causata da un raffreddamento dell'area nei bassi strati dell’atmosfera, proprio come è accaduto in questo inizio d'anno.

Nel 1956 la discesa di aria gelida proveniente dal Circolo Polare Artico provocò una vasta depressione su tutto il Mediterraneo, costantemente sostenuta da quell'aria artica Siberiana, che diede origine ad un'accentuata nuvolosità che, in Italia, si tramutò in abbondanti e continue nevicate.

Quell'anno, all'inizio del mese di febbraio, le temperature, in pianura, scesero di molti gradi sotto lo zero; in alcune città come Trieste e Venezia si raggiunsero anche i -10° C.

Da Nord a Sud, da Roma a Palermo la neve cadde per tutto il mese. Il termometro segnò a Plateau Rosà -34°; San Valentino alla Muta (Passo Resia) -28,2°; Torino Caselle -21,8°; Bergamo -20,1°; Vicenza -18,6°; Verona -18,4°; Milano -17,8°.

Anche il Salento, il primo giorno del mese di febbraio, fu investito da abbondanti nevicate che si protrassero per alcuni giorni, mentre il freddo avvolse tutta la regione fino ai margini della stagione primaverile.

Caddero più di 30 cm di neve, le scuole rimasero chiuse per molti giorni e i danni furono ingenti. I fenomeni nevosi, in tutta la penisola, si protrassero fino alla prima metà di marzo e più di mille persone fecero ricorso alle cure ospedaliere, per fratture e traumi vari, dovute a rovinose cadute sui marciapiedi, trasformatisi in vere e proprie lastre di ghiaccio.

Ora, nel campo della meteorologia, non è assolutamente, possibile fare previsioni a medio-lunga scadenza e, quindi, determinare simili scenari. L'unico elemento in comune, tra l'inverno del '56 e l'attuale, sembra essere l'estensione del periodo dei fenomeni nevosi per quelle circostanze, descritte in precedenza, molto simili tra di loro.

L'altro dato in comune, purtroppo, è che ora, come allora, si farà la conta dei danni che hanno subito e che continueranno a subire le nostre colture ed i nostri allevamenti, sia nel Salento che in tutte le altre zone interessate.