In vista del Festival Brescia Green che si svolgerà ai primi di maggio nel centro storico della città lombarda e del primo Open Innovation Summit sotto la Mole, Torino ci tiene a far sapere che è positivo il bilancio della prima smart square d'Italia, realizzata in piazza Risorgimento. Hanno fatto di tutto per mettere a tacere le proteste degli abitanti per l'incuria dell'area densamente abitata.

In 6 mesi i passaggi sono stati ventisettemila. Questo Living Lab, combina innovazioni tecnologiche e sociali. Ne sono un esempio la palestra all'aperto dove è possibile ricaricare il cellulare con la propria energia fisica, gli orti comuni, l'area per verificare con app i consumi d'acqua ed elettricità, la zona lounge con la panchina connessa e il bookcrossing.

Al Summit un primo bilancio

Il Summit di aprile, successivo alla seconda domenica ecologica, riunisce le smart city per discutere di innovazione e di crescita inclusiva, il 6 e 7 aprile all'Open Incet di via Cigna, in periferia. Partecipano più di duecento progettisti da dodici Paesi con focus su dieci città, tra cui Washington, Boston, Barcellona ed Ankara, sempre ai ferri corti con l'Europa.

In uno spazio di quattrocento metri quadrati saranno esposti 23 progetti tecnologici urbani, che raccontare l'evoluzione urbana a livello internazionale. La prima questione da porsi se si interviene su una metropoli è se sia meglio adottare il greenfield o il brownfield. Se si opta per la prima soluzione si costruisce in un’area mai edificata, la seconda prevede invece il recupero di un'area dismessa.

A Torino c'è la zona universitaria di Palazzo Nuovo che attende una bonifica d'amianto e che potrebbe essere pronta per 2018, mentre in città l'inquinamento continua ad aumentare.

Ai turisti, attesi in massa al convegno interessa soprattutto la presenza di sensori per il parcheggio più che gli open data della Pubblica Amministrazione per controllare i consumi idrici ed elettrici. Sono invece preoccupati per i tagli della giunta ai Musei civici, per la Tutela ambientale e vogliono evitare traffic jam come a Mumbai o a Los Angeles.