L'Acqua che arriva a mezzo Abruzzo non è potabile e può essere utilizzata solo per fini igienici. Così oggi il sito dell'acquedotto che da decenni gestisce le acque del terrirorio nord abruzzese ha avvisato la popolazione con una nota di divieto di utilizzo per fini potabili.
La preoccupante dichiarazione
E' stato dichiarato che in seguito a prelievi nella sorgente del Traforo Gran Sasso, l'acqua in uscita non è stata giudicata conforme per cui l'Asl di Teramo invita a non usarla se non per motivi igienici, fino a nuove disposizioni. La nota prevede anche un elenco di cittadine e paesi nei quali sarà sospesa da oggi l'erogazione dell'acqua proveniente dal Gran Sasso.
Tra i comuni interessati ci sono Alba Adriatica, Ancarano, Campli, Civitella del Tronto, Colonnella, Giulianova, Martinsicuro, Montorio al Vomano, Mosciano S.Angelo, Nereto, Roseto degli Abruzzi, S.Egidio alla Vibrata, Teramo, Tortoreto,Torricella Sicura, Pineto e tanti altri ancora.
L'Asl di Teramo afferma che dalle analisi eseguite dall'Arta nella giornata di ieri si sono riscontrati parametri non conformi che conferiscono all'aqua sapore ed odore non accettabili. Subito i cittadini hanno fatto man bassa delle riserve di acqua minerale nei supermercati, svuotando tutti gli scaffali in brevissimo tempo. L'Asl domani effettuerà nuove indagin iin seguito alle quali comunicherà le decisioni sull'utilizzo dell'acqua corrente.
Tutti i sindaci sono stati invitati a preparare le ordinanze di non potabilità, e tra i primi firmatari i sindaci di Giulianova e di Roseto degli Abruzzi.
Le Iene l'avevano denunciato mesi fa
La nota stringata del Ruzzo però riporta alla memoria un servizio della trasmissione di Italia 1, "Le Iene" che circa un mese fa aveva sollevato un polverone per aver indagato sulla qualità dell'acqua della rete idrica.
Il servizio rivelava come la sorgente in uscita dal Gran Sasso fosse contaminata pesantemente da sostanze di scarto che fuoriuscivano dal contiguo laboratorio di fisica nucleare in cui si effettuano esperimenti con materiali radioattivi. Le domande dell'inviata Nadia Toffa al direttore del laboratorio, Stefano Ragazzi, chiedevano infatti ragione di contaminanti radioattivi che sarebbero stati trovati nell'acqua potabile.
Già il 30 agosto scorso l'Asl di Teramo aveva accertato lo sversamento di clorometano da parte dei Laboratori del Gran Sasso: in un primo tempo Ruzzo Reti aveva cambiato i siti di approvvigionamento e utilizzato il potabilizzatore sito a Montorio al Vomano, ma poi da gennaio scorso era tornato tutto come prima. La Toffa aveva chiesto spiegazioni che non erano arrivate, anzi sia il direttore sia il presidente del Ruzzo, Forlini, avevano sollevato dubbi sulla bontà dell'acqua.