L'estate 2017 ha riservato molte sorprese ai bagnanti del Mar Mediterraneo, alcune piacevoli, altre meno. Negli ultimi anni, infatti, il numero di meduse nelle acque italiane è notevolmente aumentato e per tenere sotto controllo questo fenomeno, già lo scorso anno, la CIESM, ovvero la Commissione Internazionale per l'Esplorazione Scientifica del Mar Mediterraneo, ha dato vita alla campagna "Occhio alla Medusa", invitando chiunque vedesse questi affascinanti animali a comunicarlo all'associazione Marevivo, in modo da poterle monitorare e individuare le zone con maggiore densità.

Ma cos'è che sta causando l'aumento di questi organismi nei mari di tutto il mondo? E vi siete mai chiesti come fanno ad essere così urticanti?

Allarme meduse in aumento!

Le #meduse sembrano diventare più numerose ogni anno, ma quali sono i motivi alla base di quest'aumento?

Per prima cosa, l'innalzamento della temperatura delle acque. Legambiente ha reso noto come la temperatura media dei mari italiani sia arrivata quest'anno a circa 27 gradi! Un valore sorprendentemente elevato, che fino a qualche decennio fa veniva toccato solo in casi estremi. Temperature così alte, si avvicinano a quelle dei mari tropicali e le meduse non possono che prosperare in simili condizioni.

Uno studio pubblicato sulla rivista Trends in Ecology and Evolution ha fatto emergere come i cambiamenti climatici possano contribuire all'aumento della popolazione di meduse anche in un altro modo.

Le meduse vivono generalmente lontano dalla costa (trasportate dalle correnti), dove l'acqua è più calda e salina. Il minor apporto di acque dolci ai mari avrebbe favorito l'aumento della salinità delle acque costiere, contribuendo così allo spopolamento di questi animali.

A tutto ciò si aggiunge un altro fattore determinante: il depauperamento delle risorse ittiche.

La pesca intensiva su pesci predatori naturali delle meduse (per esempio il tonno o il pesce spada), non ha fatto altro che contribuire alla loro proliferazione.

Mamma, mi ha punto una medusa!

Le meduse, in realtà, non hanno alcun pungiglione, quindi non possono pungere. I tentacoli di questi affascinanti animali possiedono invece cellule particolari note come nematociti (o cnidociti).

All'interno di queste cellule sono presenti organuli urticanti, le nematocisti. Quando vengono toccate, le cellule si attivano grazie a particolari recettori, estroflettendo filamenti urticanti con una velocità di 2 m/s e un'accelerazione di 40.000 volte la forza di gravità. Questi filamenti penetrano immediatamente nella preda (o nel predatore se la medusa vuole difendersi) iniettando un liquido paralizzante.

Nonostante le meduse nuotino debolmente e si lascino trasportare dalle correnti, sono in realtà predatori molto efficienti, capaci di uccidere e catturare animali più veloci, complessi e intelligenti di loro, proprio grazie alle nematocisti di cui sono dotate!

In ogni caso, per l'uomo non tutte le specie sono così urticanti.

Alcune lo sono leggermente, altre sono quasi completamente innocue ed è possibile nuotare loro vicino e osservarle e ammirarle senza alcun timore, tenendosi comunque sempre ad una distanza di sicurezza ed evitando di toccarle.