“Più plastica che pesci nel mare della Sardegna”. Ma non solo, “le coste occidentali dell’isola sono molto più inquinate rispetto a quelle della zona orientale e le correnti – sostengono gli esperti di Marevivo – trasportano tutti gli scarti dell’Europa del Nord fino alla Sardegna”. Poi le zone che d’estate vengono più frequentate dai bagnanti (turisti compresi), sono quelle più “inquinate” da piccoli rifiuti. Come cicche di sigarette, cotton-fioc e bustine di plastica. Questi sono una parte dei dati messi nero su bianco la scorsa mattina durante la conferenza “Mare mostro, un mare di plastica”, che si è volta a Cagliari.

L’evento – voluto dall’associazione “Marevivo”, ha coinvolto anche gli studenti dell’Istituto nautico “Buccari” che hanno ascoltato con interesse le parole dette dal delegato regionale di Marevivo, Pietro Caredda e il comandante della Capitaneria di porto di Cagliari, Giuseppe Minotauro. Alla conferenza erano presenti anche i rappresentanti dell’Arpas, del Cnr e delle Aree marine protette dell’Isola di Mal di Ventre e di Capo Carbonara.

Più plastica che pesci

“Le correnti che nascono nel mar Mediterraneo – ha spiegato Pietro Caredda di Marevivo – spingono i rifiuti di plastica sulle coste occidentali della Sardegna. Un grave problema non solo per i mari sardi” Una situazione di pericolo certificata anche dagli studi dei ricercatori: “La quantità di plastica presente nelle acque del Mediterraneo – conferma Giuseppe Andrea de Lucia, ricercatore del Cnr - sono elevatissime.

I valori sono oltre i valori di norma”. Secondo lo studio la maggior parte dei rifiuti gettati in mare sia in Spagna che in Francia – attraverso le correnti – poi giungono in Sardegna: “Tra l’altro – prosegue de Lucia – in tutti gli animali marini campionati in Sardegna, abbiamo scoperto la presenza al 100 per cento di plastica.

Insomma tutti l’hanno ingerita almeno una volta”.

L’appello: 'Non lasciateci da soli'

Le cattive abitudini di chi frequenta il mare preoccupano molto i ricercatori e gli studiosi che lanciano un appello: “In questa battaglia non dovete lasciarci soli – gridano in coro – se si continua così la plastica pian piano entrerà nel sistema di alimentazione del mare.

E sarebbe un vero e proprio disastro. Anche perché la maggior parte dei rifiuti non sono solo trasportati dalle correnti ma vengono gettati dalla mano dell’uomo. Bisogna iniziare l'educazione all'Ambiente anche dalle scuole”.