Con un comunicato l’Onu ha invitato il mondo intero a prendere consapevolezza di quanto siano preziose le api per la sopravvivenza dell’umanità. I 115 stati membri delle Nazioni Unite hanno stabilito nello scorso dicembre 2017 che ci sarebbe stata una giornata rivolta a questo indispensabile impollinatore. Quindi si terrà oggi domenica 20 maggio 2018 il primo “World Bee Day”, un giorno dedicato alle api. Molti sono gli eventi organizzati in tutto il mondo, da Roma all’Oasi LIPU a Castel di Guido e poi in Slovenia, a Malta, in Canada e in tanti altri paesi.

La prima giornata mondiale delle api il 20 maggio perché?

Nulla accade per caso e tantomeno la scelta di una data per celebrare gli impollinatori per eccellenza. Il quinto mese dell’anno per l’emisfero boreale è il mese centrale per l’impollinazione, altresì nell’emisfero australe coincide con il periodo della maggiore produzione di miele e dei suoi derivati. Ma soprattutto questa data ricorda la nascita di uno dei primi precursori della “moderna apicultura”: Anton Janša nato in Slovenia esattamente il 20 Maggio.

Apicoltura: parte determinante è la Slovenia

La giornata verrà celebrata in oltre 115 nazioni, il merito è però soprattutto della Slovenia, e in particolare della Federazione slovena degli Apicoltori, che ha sollecitato l’Onu per il riconoscimento ufficiale della giornata.

È proprio la Slovenia a lottare per prima per la salvaguardia delle api, infatti nel 2011 è stato uno dei primi paesi a vietare l’utilizzo di pesticidi al livello nazionale. L’apicoltura è una pratica consolidata in Slovenia. La Fao (Organizzazione delle nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), nella giornata mondiale delle api, 20 maggio 2018, ha sollecitato tutti i paesi a fare molto di più per tutelare le api e gli tutti gli altri impollinatori al fine di non correre il rischio di scatenare un duro deperimento delle varietà alimentari.

José Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO, proprio in Slovenia, per la cerimonia ufficiale della Giornata mondiale delle api, ha affermato che i paesi devono passare a politiche e sistemi alimentari più favorevoli agli impollinatori e più sostenibili. "Non possiamo continuare a concentrarci sull'aumento della produzione e della produttività basandoci sull'uso diffuso di pesticidi e di sostanze chimiche che minacciano le colture e gli impollinatori", ha affermato il direttore in carica della FAO.

Circa il 70%- 80% delle “colture alimentari” del mondo intero arrivano dall’operoso lavoro di impollinazione delle api e non solo. Le api purtroppo a causa “del cambiamento climatico, dell'agricoltura intensiva, dei pesticidi, della perdita di biodiversità e dell'inquinamento” sono minacciate e in pericolo di estinzione. Senza le api o o latri impollinatori non avremo più: caffè, frutta, frutta secca, pomodori e tanto altro. "Ognuno di noi ha una responsabilità individuale nei confronti della protezione delle api e dovremmo tutti fare scelte rispettose degli insetti impollinatori", ha aggiunto Graziano da Silva. Bisogna che tutti adottino le pratiche agricole sostenibili, come l'agro-ecologia.

Cos’è l’agro-ecologia?

L’agroecologia applica dei “principi ecologici” alla produzione di alimenti, carburante, fibre e farmaci non soltanto alla gestione di agrosistemi. Questa tecnica abbraccia una grande varietà di approcci e può rivelare che si tratta di “una scienza, un movimento [o] una pratica”. “Gli agroecologi studiano una varietà di agrosistemi, e il campo dell'agroecologia non è associato a un particolare metodo di coltivazione, sia che si tratti di agricoltura biologica, integrata o convenzionale, intensiva o estensiva. Inoltre, l'agroecologia non è definita da una specifica pratica gestionale, come l'uso della lotta biologica al posto degli insetticidi, o della policoltura in luogo della monocoltura.”