A breve l’uomo celebrerà i cinquant’anni dal suo primo sbarco sulla Luna ed è proprio in questo periodo che arriva la scoperta della Nasa. L’agenzia americana ha infatti annunciato di aver trovato del metano su Marte. Il rover Curiosity, presente su Marte dal 2012, ha trovato del metano nell’atmosfera marziana, sopra il cratere Gale. È un’importante scoperta, perchè il metano è considerato uno degli indizi della vita. Si deve però tener conto anche del fatto che la concentrazione trovata è duecento volte più bassa di quella presente nell’atmosfera terrestre (la concentrazione marziana di gas è pari a ventuno parti per miliardo) ma allo stesso tempo è comunque un valore che corrisponde al doppio di quello rilevato nel 2004 dall’Agenzia Spaziale Italiana, all'epoca grazie alla sonda dell’Esa Mars Express.

La notizia è stata inizialmente pubblicata sul New York Times e poi confermata dall’agenzia americana, la quale ha definitivo la scoperta eccitante, dal momento che la vita microbica è una fonte importante di metano sulla Terra.

In questi giorni, quindi, sia la Nasa che l’Agenzia Europea stanno indagando per capire l’origine di questo idrocarburo semplice, che potrebbe derivare anche dalle interazioni tra acqua e rocce. Enrico Flamini, docente di Esplorazione del sistema solare presso l'università Gabriele D'Annunziò di Pescara, ha spiegato che quando si parla di metano si pensa sempre alla vita, ma le cose non sono così automatiche, perchè quello che vediamo non è altro che il prodotto finale di un processo che può essere di tipo biologico oppure geologico.

Per collegarlo alla vita, quindi, serviranno altre misure ed è forse per questo che l’agenzia americana, insieme a quella europea, non avendo elementi né strumenti che gli consentono di poter dire con estrema certezza quale sia l’origine del metano trovato, stanno già effettuando studi, ricerche ed elaborando ipotesi in merito.

Uno degli Amministratori della Nasa, il dottor Thomas Zurbuchen, ha spiegato che la straordinaria scoperta in realtà non è altro che un risultato scientifico preliminare e che, al momento, la teoria che più li convince è quella per cui il metano trovato viene liberato in atmosfera da riserve nascoste nel sottosuolo ghiacciato e create da forme di vita microbiotica passate.

Presto forse riusciremo ad avere delle risposte più concrete

L’unico modo per avere delle risposte sulla esistenza o inesistenza di forme di vita su Marte è quello di avviare una missione specifica per cercare queste eventuali forme di vita.

Missione che ci sarà proprio nel 2020, dal nome “ExoMars 2020”, organizzata dall’Elsa insieme all’agenzia spaziale russa Roscosmos e che avrà tra gli obbiettivi quello di scavare per la prima volta fino a due metri di profondità nel terreno marziano, grazie anche all’utilizzo di una trivella costruita da italiani. Se durante gli scavi verranno trovati batteri, potrà essere la dimostrazione che sono loro la fonte del metano trovato recentemente dalla Nasa.