Quando si pensa all'Inquinamento atmosferico, spesso si immaginano grandi città avvolte nello smog o industrie che emettono sostanze nocive nell'aria. Tuttavia, c'è un tipo di inquinamento altrettanto pericoloso e meno evidente: l'inquinamento indoor, ovvero quello dell’aria negli ambienti chiusi. Esso può avere un impatto sulla salute paragonabile, se non superiore, all’inquinamento esterno. Gli ambienti chiusi, come case, uffici e scuole, possono accumulare una varietà di sostanze inquinanti che mettono a rischio la salute delle persone, come confermano anche diversi studi recenti.

Gli studi sul tema

Una ricerca pubblicata sull'Italian Journal of Pediatrics evidenzia che l'esposizione prolungata agli inquinanti interni può aumentare il rischio di problemi respiratori, cardiovascolari e persino cognitivi, soprattutto nei bambini e negli anziani. Inoltre, una revisione sistematica su MDPI ha analizzato 63 studi sperimentali, dimostrando che la qualità dell'aria interna influisce direttamente su parametri fisiologici come la variabilità della frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e le funzioni neurologiche.

Un altro studio su Particle and Fibre Toxicology ha esaminato gli effetti tossicologici dell'inquinamento indoor su modelli cellulari, evidenziando il potenziale impatto negativo sulle vie respiratorie e sulle risposte immunitarie.

Questi dati confermano che l'inquinamento indoor è un problema serio e merita maggiore attenzione.

Le principali fonti di inquinamento interno

Ecco le principali fonti di inquinamento indoor:

  • Fumo di tabacco: il fumo di sigaretta contiene numerose sostanze tossiche, come il monossido di carbonio e il benzene, che rimangono sospese nell'aria e vengono respirate da chiunque sia nell’ambiente.
  • Prodotti per la pulizia: molti detergenti contengono composti chimici volatili (VOC) che possono irritare le vie respiratorie e, a lungo termine, provocare problemi di salute come allergie e asma.
  • Dispositivi elettronici: stampanti, fotocopiatrici e alcuni elettrodomestici possono rilasciare particelle ultrafini e ozono, contribuendo alla contaminazione dell’aria interna.
  • Muffe e umidità: la presenza di umidità favorisce la crescita di muffe, che rilasciano spore potenzialmente dannose per il sistema respiratorio.
  • Materiali da costruzione e arredamento: vernici, colle e mobili in legno pressato possono contenere formaldeide, un composto chimico irritante e potenzialmente cancerogeno.
  • Gas radon: esso è presente naturalmente nel terreno, può infiltrarsi nelle abitazioni e aumentare il rischio di tumori polmonari.
  • Fra le conseguenze sulla salute vi sono irritazioni oculari, nasali e respiratorie. Esporsi a sostanze chimiche volatili può causare bruciore agli occhi, congestione nasale e tosse persistente. Gli inquinanti indoor possono scatenare o aggravare sintomi allergici e problemi respiratori. L’inalazione di sostanze nocive può influire sul sistema nervoso, causando stanchezza, mal di testa e difficoltà di concentrazione. L'esposizione prolungata a determinati inquinanti, come il fumo di tabacco e il gas radon, aumenta il rischio di sviluppare malattie gravi come il cancro.

Strategie per migliorare la qualità dell'aria indoor

Esistono diversi modi per ridurre l’inquinamento indoor e proteggere la salute:

  • Aerare spesso gli ambienti: aprire le finestre per far circolare aria fresca aiuta a eliminare gli inquinanti accumulati.
  • Utilizzare prodotti naturali per la pulizia: preferire detergenti ecologici e senza sostanze chimiche aggressive.
  • Evitare il fumo di tabacco negli spazi chiusi: fumare all’aperto contribuisce a mantenere l’aria interna più salubre, almeno per gli altri non fumatori.
  • Controllare l’umidità: mantenere un livello di umidità inferiore al 50% aiuta a prevenire la formazione di muffe.
  • Scegliere materiali atossici: optare per mobili e vernici privi di formaldeide e altre sostanze inquinanti.
  • Installare depuratori d’aria: alcuni dispositivi possono filtrare particelle nocive e migliorare la qualità dell’aria interna.