Non si ferma la battaglia degli impiegati a rischio licenziamento della Fondazione Petruzzelli di Bari, che lo scorso 9 novembre hanno reso pubblico un comunicato dove viene esposta l'attuale situazione del teatro e del suo organico, recentemente sottoposto ad un drastico ridimensionamento.

L'appello è stato fatto circolare davanti all'ingresso del teatro giovedì 10 novembre, nei momenti immediatamente precedenti alla messa in scena della Turandot di Puccini: i lavoratori coinvolti, con l'appoggio dei sindacati, chiedono ai cittadini baresi "solidarietà" e "sostegno" di fronte alla decisione, da parte della Fondazione, di avviare una procedura mirata al licenziamento collettivo di 74 persone, allo scopo di ovviare a gravi difficoltà economiche: "Si tratta di un'iniziativa unilaterale aziendale inaccettabile", recita il volantino.

Fondazione Petruzzelli, nessun confronto tra le parti in causa

I lavoratori interessati dalla procedura lamentano "la totale assenza di un confronto preventivo tra i rappresentanti dei lavoratori e i soci fondatori. Confronto necessario per verificare la sostenibilità finanziaria delle scelte da operare, tenuto conto che mediamente il numero degli addetti certificato negli anni dai dati di bilancio si attesta intorno alle 175 unità rispetto all'attuale organico di 183 lavoratori riveniente dai concorsi e dalle sentenze di reintegro della Magistratura del lavoro".

Il comunicato prosegue dichiarando che altre realtà italiane con produzioni quantitativamente equivalenti al Petruzzelli possono contare su un organico ben superiore, mentre il teatro barese risulterebbe invece "sottodimensionato", in quanto costretto dal piano di risanamento a 132 lavoratori.

Ora i lavoratori si aspettano un confronto

La controversia è esplosa lo scorso 11 ottobre dopo il tentativo (fallito) della Fondazione di avviare un processo di riordino organizzativo che prevedeva l’assunzione di ex dipendenti del teatro che avevano presentato una serie di ricorsi finalizzati all’assunzione a tempo indeterminato.

Dopo aver constatato l'impossibilità di assorbire nel proprio organico tutti gli impiegati coinvolti, è arrivata la decisione di dare il via alle procedure di licenziamento. Lo stesso 11 ottobre si è svolto un primo incontro tra i sindacati ed il sovraintendente della Fondazione Massimo Biscardi, che si è impegnato a venire incontro ad alcune richieste presentate dai lavoratori. Richieste che, evidentemente, sono ancora in attesa di un seguito.