Dal carcere di Busto Arsizio, dove sta scontando la pena perestorsione, il re dei paparazzi Fabrizio Corona fa parlare ancora di sé, e questa volta, hadeciso di usare una lettera il cui destinatario è Umberto Brindani, ildirettore del settimanale oggi; la "furia letteraria" di Corona, si è scatenatadopo aver visto la copertina del settimanale, con una sua foto in prima pagina,e un titolo che di cortese ha poco "Ascesa e caduta di un mascalzone".
In poche parole, il bel Fabrizio accusa il direttore, conparole molto crude e forti, di essere ipocrita, perché a suo dire, avrebbeacquistato spesso e volentieri, foto compromettenti e non, dallo stesso Corona,pagandole profumatamente.
Nella lettera, vengono "sciorinati" i compensi che, sempresecondo l'ex imprenditore, Brindani avrebbe pagato nel corso degli anni, quandoera direttore di altri due settimanali "Gente"e "Chi" .
Corona non si fa scrupolo di fare nomi e cognomi, eindignato sfoga sulla penna tutta la sua rabbia. Si evince chiaramente dallesue parole, l'amarezza per chi, prima lo ha blandito per poi rinnegarlo.
Il direttore di Oggi, si riferisce a Corona come ad unesperto di aria fritta, ad un colosso dai piedi d'argilla, paragonandolo ad unopneumatico sgonfio. Parole che suonano come note leggermente stonate, sescritte da chi usa la carta stampata per "raccontare" la vita privata deipersonaggi noti; è evidente, per molti, che non sempre viene scritto il vero, ele foto inserite nei vari articoli, spesso sono state "rubate" con potentiteleobiettivi, da coloro che, come Fabrizio Corona, hanno sfruttato lanotorietà dei soggetti fotografati, per ricavare denaro; e non sempre ciò chesi vede è ciò che in realtà è.
Il direttore Umberto Brindani risponde ovviamente a tono aquesta lettera di fuoco, e lo fa proprio in casa di Corona, sul suo sito; smentendoparola per parola le accuse a lui rivolte, e giustificando ognuno dei centesimispesi, chiudendo la sua risposta con garbata freddezza:
"Un'ultima cosa: 7ricatti su 100 mila, se sono ricatti sono ricatti.
Non conta il numero, Fabrizio. Se abbraccio 100 mila persone e allacentomillesima e uno faccio partire un pugno, conta il pugno, non i 100 milaabbracci. Ci arrivi? Riflettici, ne hai tutto il tempo."