Tutto accadde e si svolse nelcorso di un tragico pomeriggio sera del18 gennaio 1977. Il calciatore della Lazio e della Nazionale azzurra Luciano ReCecconi resta ucciso all'interno di una gioielleria da un colpo di pistola sparato daBruno Tabocchini, titolare dell'esercizio commerciale.

La verità processuale confermòche l'atleta fu freddato per un errore essendo lo stesso "Cecco",come era soprannominato dai tifosi biancocelesti laziali, entrato con il baveroalzato e il passo deciso, insieme ad altri due amici: il collega di squadra PietroGhedin, e un profumiere romano di nome Giorgio Fraticcioli, scambiato per unrapinatore.

Il processo si svolse rapidamentee l'orefice venne scagionato. Per anni sulla tragedia che portò via per semprela vita di quel calciatore biondo e introverso è calato il sipario su quelloche apparve come uno "scherzo iniziato male e finito peggio". 35 lunghissimi anni senza che mainessuno abbia avuto modo o interesse di rimettere in discussione l''andamentodei fatti.

A proporre una revisione ci haprovato il giornalista Maurizio Martucci con il suo libro-inchiesta "Nonscherzo. Re Cecconi 1977, la verità calpestata (Libreria Sportiva Eraclea,2012).

L'autore dimostra che"Cecco" pur restando vittima della sanguinosa circostanza, non ebbemai a pronunciare le parole fatidiche parole: "Fermi tutti, questa è una rapina"che provocarono l'assurda e spropositata reazione a mano armata del gioielliere.

A dire il vero in passato ciaveva provato pure un film a proporre un diverso andamento dei fatti: "L'appello- Il Caso Re Cecconi", che non è mai stato diffuso e nemmeno agli interpretiera stato dato modo di essere rivisto.

La prima assoluta del film c'èstata solo il 18 gennaio 2012 durante la presentazione ufficiale del libro inchiestadi Martucci.

Realizzata nel 1983 la pellicola tendeva a svelare e a spiegare tante verità che non erano emerse durante lafase processuale. La famiglia del gioielliere si oppose all'ipotesi che fossemandato in onda denunciando sia la Rai che lo sceneggiatore. La causa protrattasiper tredici lunghissimi anni si è poi risolta con la vittoria dell'entetelevisivo di stato ma nonostante tutto laRai non ha poi previsto più la messa in onda o nel palinsesto di questa suaproduzione. Il mistero dunque sullamorte di re Cecconi ha un elemento inpiù per tingersi di giallo.