Messi è in questo momento da tutti riconosciuto come il miglior calciatore del mondo in attività. Se fino a qualche anno fa il paragone con assi quali Pelè e Diego Armando Maradona poteva sembrare irriverente, i grandi successi del Barcellona in ambito europeo hanno posto in luce il talento cristallino della popolare Pulce argentina che, a dire il vero, non brilla allo stesso modo quando veste la prestigiosa casacca della nazionale del suo Paese.



Se gli aggettivi per dare una definizione della sua proverbiale efficacia sono da tempo esauriti, c'è ora chi prova a battere un'altra strada per mettere a fuoco i segreti del mostro Messi, che a Barcellona ha trovato anche la collocazione tattica ideale per risultare immarcabile e che quest'anno dovrebbe giovarsi anche dell'appoggio tecnico di alto livello del talento brasiliano Neymar.

L'ex campione Romario ha infatti affermato che Messi, come geni del livello di Newton e Einstein, avrebbe la sindrome di Asperger. Si tratta di una lieve forma di autismo che permette capacità di concentrazione più elevate della norma.



Se è vero che in alcune situazioni le capacità di controllo del proprio corpo in spazi ridottissimi e la freddezza nella scelta delle soluzioni di gioco più efficaci da parte di Leo Messi lascia davvero a bocca aperta, ci pare di poter liquidare le parole dell'asso dei mondiali di Usa '94 Romario come una semplice boutade, che però invita a una riflessione: il calciatore, anche un fenomeno come Messi, va valutato non solo dalle capacità tecnico-tattiche, ma anche dalla sua testa. Spesso ce lo dimentichiamo, sedotti dalle pennellate artistiche di personaggi come Messi.