Finisce 2-2 la partita Italia-Armenia giocata ieri 15 ottobre 2013. Un risultato che non soddisfa gli azzurri e lascia con l'amaro in bocca gli italiani. Da una squadra che nel girone B si era già qualificata in anticipo al primo posto, ci si aspettava qualcosa in più.

Un'Italia flaccida, pesante, soprattutto, a centro campo; una difesa approssimativa e "svariona" che specialmente nel primo tempo ne ha combinato di tutti i colori. Un paio di occasioni clamorose regalate dai nostri difensori in vena di generosità e un'infinità di palle perse, sintetizzano in maniera mirabile la partita giocata a Napoli fra Italia e Armenia di fronte a ventiduemila spettatori.

Non ci fosse stato "santo" Balotelli alla fine, avremmo incassato un 2 a 1 poco onorevole che ci avrebbe ai Mondiali Brasile 2014, sempre primi nel girone, ma con qualche perplessità in più. Il primo tempo di Italia-Armenia si è finito uno a uno. La prima a segnare è stata proprio l'Armenia con gol di Movsisyan al quinto minuto di gioco, al 23′ l'Italia pareggiava con Florenzi. Al 70′ portava nuovamente in vantaggio l'Armenia Mkhitaryan, e al 76′ arrivava il pareggio del nostro Balotelli, su un bellissimo assist di Pirlo. Ed è solo nel secondo tempo che l'Italia ha marcato un po' più di presenza, con l'entrata in campo dello stesso Balotelli al posto di Osvaldo e di Giuseppe Rossi. Il solo Insigne, pur con qualche errore ha dato vivacità e un minimo di brillantezza al gioco azzurro. Ce ne andiamo in Brasile con un Prandelli abbastanza soddisfatto, ma con una difficoltà di fondo nel gioco: l'Italia si mostra combattiva solo quando deve recuperare, e quasi mai impone in maniera determinata il proprio gioco all'avversario dall'inizio della partita di calcio. La nota positiva è che comunque giocatori come Candreva, Insigne e lo stesso Balotelli, vanno diventando punti di riferimento sempre più importanti nel team.

Tutto sommato, si può ritenere che Prandelli stia ancora sperimentando le soluzioni più opportune in vista dell'appuntamento mondiale. Il materiale umano non manca; forse una dritta in più e una maggiore convinzione nei propri mezzi, farebbero di sicuro tanto bene a questa nostra nazionale azzurra che quando vuole, sa come regalarci quelle grandi emozioni che solo il calcio sa dare.