L'Inter di Mazzarri assomiglia pericolosamente a quella di Stramaccioni: difesa ballerina, zero gioco e risultati deludenti. L'ultima scommessa di Massimo Moratti, prima della cessione a Thohir, si sta rivelando un errore, in una stagione che, i nerazzurri, rischiano di concludere ancora fuori dall'Europa. Intendiamoci: non è certo tutta colpa di Mazzarri, che, anzi, in estate aveva avvisato che questa squadra aveva delle lacune da colmare. Il grido d'allarme del tecnico è però rimasto inascoltato e ora l'Inter si ritrova in una situazione critica. 

Mercato fallimentare

Il primo imputato di questo fallimento è Marco Branca.

Mazzarri, in estate, aveva chiesto esterni di qualità e l'unico che è arrivato è Wallace, brasiliano giovane e acerbo, che è finito presto ai margini della rosa. Degli altri sette giocatori acquistati, solo due, Campagnaro e Taider, sono attualmente titolari. Gli altri cinque (Andreolli, Botta, Icardi, Belfodil e Laxalt) sono stati messi ai margini della rosa, vuoi per infortuni, vuoi per prestazioni scadenti, vuoi per entrambe le cose. Di questi, addirittura uno, Laxat, è stato mandato subito via, in prestito. Di conseguenza la rosa è rimasta inalterata rispetto allo scorso anno e i vecchi problemi sono rimasti. Proprio per questo motivo ci si aspettava che Thohir, a gennaio, facesse una campagna acquisti tesa a rinforzare l'Inter, ma le cose, finora, non sono andate così.

Magia di breve durata

Per un po' si è creduto che la cura Mazzarri potesse rivitalizzare giocatori che avevano deluso in nerazzurro, come Juan Jesus, Jonathan e Alvarez, ma, i tre sopra menzionati, dopo un buon inizio, sono ritornati alla mediocrità degli ultimi anni. Un altro giocatore che ha fallito è Kovacic, nonostante Mazzarri abbia provato in tutti i modi a farne il faro dell'Inter.

Il problema dei nerazzurri è la mancanza di qualità. Manca l'uomo in grado di ispirare le punte, e manca un giocatore in grado di affiancare o far respirare Palacio, dato che, Milito, per età e acciacchi vari, non è più l'attaccante di una volta. Da questo punto di vista, Thohir è chiamato ad agire negli ultimi giorni di mercato per dare qualità ad un rosa che non può competere con Juve, Roma, Napoli e Fiorentina, ma che sembra inferiore anche a Torino, Verona, Parma e allo stesso Milan, dato in ripresa.

Mazzarri in confusone 

Non è però detto che ingaggi di qualità, come ad esempio quelli di D'Ambrosio ed Hernanes, bastino per portare l'Inter in Europa. La colpa principale di Mazzarri è quella, infatti, di non essere riuscito a dare un' identità di squadra ai nerazzurri ed è difficile che ciò che non si è riusciti a fare da luglio ad oggi, riesca magicamente nella parte finale del campionato. L'Inter è vittima dei suoi errori, di un rosa troppo vecchia e di un allenatore monotematico. Lo schema difesa e contropiede tanto caro al tecnico toscano, va bene se hai una difesa solida e giocatori in grado di far ripartire velocemente l'azione. Tutte cose che all'Inter attuale mancano.

Per questo la prima parte dell'avventura di Thohir come nuovo presidente dell'Inter rischia di esser un flop clamoroso e non ci meraviglieremmo se, a fine stagione, le strade di Mazzarri e dei nerazzurri si separassero.