La nazionale si arena al terzo posto del girone e si trova costretta ad abbandonare il Brasile. Gli azzurri preparano le valigie che li riporteranno in Italia. La sconfitta porta Prandelli alle dimissioni. Intanto le due finaliste dell'ultimo campionato europeo, Spagna e Italia, sono fuori.
Arrivano le dimissioni irrevocabili di Prandelli
Si resta in dieci ma si combatte fino alla fine, si subisce il gol ma si continua a sperare. Tutto inutile l'Uruguay ci rispedisce a casa. Siamo fuori e Prandelli va via. L'Italia crea ma non concretizza Prandelli sarà ora attaccato per la scelta di puntare su Balotelli anche quando quest'ultimo non si è mostrato essere il giusto catalizzatore delle manovre offensive della Nazionale.
Prandelli al termine dell'incontro convoca una conferenza stampa in cui annuncia le proprie dimissioni da commissario tecnico della nazionale. "Mi assumo le mie responsabilità" esordisce l'ormai ex commissario tecnico della Nazionale italiana e prosegue "mi dimetto perché il mio progetto tecnico ha fallito". Così chiuso il Mondiale dell'Italia si chiude l'avventura di Cesare Prandelli sulla panchina della Nazionale.
'Il nostro calcio non produce giocatori veloci'
Prandelli attacca la struttura calcistica italiana che non valorizza i giovani italiani ma importa troppi stranieri. Poi Prandelli afferma "Non c'è senso patriottico. Noi partiamo sempre senza tifosi e poi li dobbiamo conquistare strada facendo".
Prandelli si rifiuta di commentare il presunto morso di Suarez a Chiellini ma in compenso afferma "Il mondiale è stato perso nell'incontro col Costarica. A questi livelli la condizione fisica ha un gran valore e il nostro calcio produce tanti giocatori con una tecnica raffinata ma non calciatori rapidi di piedi".