Gigi Buffon, da capitano (poco) coraggioso, dopo la debacle italiana al Mondiale brasiliano ha salvato se stesso e i senatori gettando, in maniera indiretta ma esplicita, la croce tutta addosso a Mario Balotelli. Ma, paradossi del calcio, se Prandelli dovesse confermare le sue dimissioni, con l'approdo di un nuovo tecnico sulla panchina azzurra, proprio l'attuale capitano potrebbe lasciare la porta della nazionale per essere messo..."alla porta".

Sì, Buffon ha 36 anni e alle sue spalle c'è un esercito di estremi difensori più giovani e fisicamente più pronti che potrebbero sostituirlo. Il nuovo commissario tecnico, che sia Mancini, Allegri o Spalletti, potrebbe promuovere titolare Sirigu che ha ben figurato nelle ultime uscite, e far crescere dietro di lui giovani dalle grandi prospettive come Perin e Scuffet. Tra coloro i quali non vedranno più la maglia della nazionale, quasi sicuramente ci sarà Antonio Cassano che ha sfruttato male le (poche) occasioni concessegli da Prandelli. Ma anche Cerci rischia, e Thiago Motta non dovrebbe avere più alcuna speranza di convocazione. Tuttavia, nonostante la profonda crisi che attraversa il calcio italiano, ci sono eccome dei nomi a cui affidarsi per ripartire.

Senza ombra di dubbio, a settembre, contro la Norvegia, al debutto per le qualificazioni agli europei, l'attacco sarà affidato a Giuseppe Rossi, grande escluso da Prandelli, con tanta voglia di dimostrare che lui può essere eccome il leader dell'Italia. Con lui, Marco Verratti, uno dei pochi a salvarsi dal disastro brasiliano, che raccoglierà l'eredità di Andrea Pirlo, anche se nell'ambiente si spera di convincere il centrocampista della Juve a rimanere per altri due anni, almeno per giocarsi il campionato europeo. Nonostante la "bocciatura" di Buffon e De Rossi, Mario Balotelli dovrebbe rimanere nel giro d'azzurro, magari come riserva di lusso. Tra le new - entry, occhio all'italo - brasiliano Jorginho del Napoli, a Romulo del Verona ed a Bonaventura dell'Atalanta.