Lasciati in Brasile i compagni d'avventura è rientrato in patria Luis Suarez. Acclamato e difeso dall'Uruguay, il Presidente Mujica parla di "ragazzata", la federazione calcistica nazionale pronuncia di fare ricorso contro la Fifa per i quattro mesi di sospensione e le nove giornate di squalifica a livello internazionale inflitte all'attaccante del Liverpool. I tifosi accorsi al suo rientro a Montevideo sventolano bandiere e espongono cartelli e striscioni che incitano il ragazzo a resistere e, ironicamente, di non preoccuparsi per la multa (100 mila franchi svizzeri), pagano loro.
Il re dei morsi sul campo, con quello a Chiellini ne ha totalizzati tre in carriera, record difficilmente raggiungibile, è a casa con i genitori, tra le sanzioni inflitte dalla Fifa infatti compare anche il divieto di stare con i compagni di squadra durante l'ottavo di finale contro la Colombia. Podio d'onore invece nella graduatoria delle sanzioni più pesanti mai inflitte a un giocatore, è secondo solo ai 15 mesi dati nel 1994, per positività al test antidroga, a Diego Maradona.
E proprio il Pibe de Oro si leva a suo fiero scudiero, si presenta in tv, in una serie di trasmissioni aventi per tema proprio il campionato del mondo, con una maglietta che recita la scritta " Luisito siamo con te", e affonda dicendo " È una sanzione ingiusta, una cosa di mafia incredibile".
Aggiungendo sarcastico "Perché non mandarlo a Guantanamo"?
Non sulla stessa linea sembrano porsi invece Barcellona e Real Madrid, il loro ardente interesse per "El Pistolero" dopo il fattaccio mondiale si è non poco ghiacciato.