Josè Mourinho commissario tecnico del Brasile. Non è fantamercato, ma l'idea della federcalcio brasiliana per risollevare le sorti di una Seleçao uscita a pezzi e senza nemmeno una medaglia dal mondiale organizzato in casa. Il tecnico portoghese ha rifiutato la proposta della Cbf, ma ha lasciato uno spiraglio aperto, magari fra due anni, quando scadrà il suo contratto col Chelsea e sarà libero di lanciarsi nell'ennesima grande sfida della sua carriera da "Special One". Mourinho per la federazione verdeoro sarebbe stato l'uomo perfetto per dare una scossa all'ambiente, per risvegliare la passione dei tifosi delusi dal flop della Seleçao e soprattutto un grande professionista per riorganizzare una squadra senza gioco e senz'anima.

Felipe Scolari, dopo aver perso anche la finale per il 3° posto, non potrà più salvare la panchina: prima di lui, i dirigenti del calcio brasiliano contattarono Pep Guardiola, finito poi al Bayern Monaco, e qualcuno ancora rimpiange il mancato ingaggio del tecnico spagnolo. Ora, però, bisogna guardare avanti. Mourinho ha lasciato la porta aperta ed ha rimandato l'appuntamento ai prossimi due anni: l'allenatore portoghese, che qualche anno fa ha anche sfiorato la panchina della Nazionale del suo Paese, è tentato dall'esperienza brasiliana, soprattutto in vista dei Mondiali del 2018 in Russia. Per lui, vincere un campionato del mondo con la Seleçao, quattro anni dopo il fallimento di Scolari, e soprattutto guidando quella Nazionale che, prima di lui, aveva cercato l'acerrimo rivale Guardiola, sarebbe una soddisfazione troppo forte.

Ora, pero, lo "Special One" deve portare a termine la missione Chelsea. Mourinho è tornato a Stamford Bridge per rilanciare le quotazioni dei "Blues" e dopo un anno di transizione, con un 3° posto in Premier League e una semifinale di Champions persa con l'Atletico Madrid, il portoghese ha programmato la campagna acquisti per creare una squadra in grado di tornare a vincere fin da subito. Ma in Brasile, nonostante due anni passino in fretta, hanno bisogno di affidare la Seleçao, fin da subito, ad un allenatore importante, carismatico, un tecnico di "razza", e per questo motivo qualcuno storce un po' il naso quando si parla di Tite, che ha vinto tutto col Corinthians, ma che non convince del tutto per esperienza internazionale. Due anni passano in fretta, e Brasile e Mourinho stanno provando a gettare le basi per un sodalizio calcistico che piace molto ad ambo le parti.