Filippo Inzaghi è già al lavoro in preparazione della sfida di sabato sera contro la Sampdoria, ma a tenere banco in queste ore in casa Milan è senza dubbio la recente crisi di risultati che ha colpito i rossoneri: la clamorosa sconfitta casalinga contro il Palermo infatti, successiva ai pareggi con Fiorentina e Cagliari, ha contribuito in maniera decisiva ad "agitare le acque" di un ambiente (tifosi e Società) che nell'ultimo periodo era sembrato particolarmente tranquillo e fiducioso per il proseguo della stagione.

Attacco Sterile

Il primo cruccio che tormenta Inzaghi è legato alla poca prolificità dei suoi attaccanti: Menez (3 gol fin qui) è a secco da quel famoso Parma-Milan 4-5, Torres è andato a segno una sola volta in questo inizio di campionato (nel 2-2 di Empoli) ed El Shaarawy manca all'appello dal derby di andata della passata stagione; Pazzini e Niang, quest'ultimo mai utilizzato, non sono inoltre da tenere in considerazione per lo scarso minutaggio che hanno avuto a disposizione.

L'unica nota positiva riguarda Honda: il numero 10 giapponese con 6 gol all'attivo è il miglior realizzatore della banda-Inzaghi e questo, con tutto il rispetto, dovrebbe oltremodo far riflettere.

Paradossalmente, il Milan ha cominciato ad avere problemi in fase realizzativa da quando Berlusconi ha espresso (più o meno esplicitamente, nell'intervallo di Milan-Fiorentina) il desiderio di vedere Torres titolare al centro dell'attacco, e la sensazione è che Inzaghi abbia dovuto in qualche modo "assecondare" le richieste del Presidente: dopo 2 partite con il Nino in campo dal 1' i conti, come si usa dire, non tornano, e a questo punto il tecnico dei rossoneri potrebbe scegliere di rivedere le sue scelte.

La Samp dietro l'angolo

Sabato sera, come detto, a San Siro arrivano i "ragazzi terribili" di Sinisa Mihajlovic, e l'occasione è di quelle da non perdere: i blucerchiati, terzi in classifica a +3 proprio dal Milan, si presentano all'appuntamento pieni d'entusiasmo e voglia di stupire, pertanto starà agli uomini di Inzaghi non deludere le aspettative davanti ai propri tifosi.

Anche perché il Milan ha l'obbligo di invertire una tendenza negativa che riguarda le gare casalinghe affrontate in questo avvio di stagione: lo score dopo 5 partite giocate a Milano è di 2 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte, decisamente peggiore di quello lontano dal Meazza (5 partite esterne, 2 vittorie e 3 pareggi); stesso discorso per quanto riguarda i 6 gol fatti, esattamente la metà di quelli realizzati in trasferta (12).

Pippo ha bisogno di riaccendere nei suoi lo spirito che ne ha caratterizzato l'ottimo inizio di stagione, ma per farlo dovrà chiedere "umiltà" e concentrazione massimale, questa volta anche alla Proprietà.