Il Racing Club di Avellaneda, città della provincia di Buenos Aires, si è laureato, nella notte tra domenica e lunedì 15 dicembre, campione argentino di calcio per la diciassettesima volta nella sua storia. Il trionfo grazie alla vittoria per 1-0 contro il Godoy Cruz nell'ultima giornata del torneo de transicion, il campionato nazionale, giunto alla sua ottantacinquesima edizione. Lo score dei celeste-bianco del Racing è stato di 13 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte, con 30 gol fatti e 14 subiti.

A farne le spese il River Plate di Buenos Aires, recente vincitore della Copa sudamericana contro la squadra colombiana dell'Atletico National, giunto secondo a soli due punti dal Racing, 39 contro 41, dopo aver condotto per lungo tempo la classifica.

A dare una grossa mano al club di Avellaneda, (partito in verità piuttosto male, tanto che l'allenatore Diego Cocca è stato a un passo dall'esonero) è stato El principe, Diego Milito, tornato in patria dopo una militanza di una decina d'anni all'estero: Genoa, Real Saragozza e, soprattutto, Inter. L'ex idolo dei tifosi nerazzurri milanesi è andato a formare con i giovani Gustavo Bou e Ricardo Centurion (autore del gol vincente contro il Godoy Cruz e altro ex genoano) un attacco veramente stellare. Milito ha dato il suo contributo timbrando 6 gol in 15 presenze. Il Racing Club è tornato a vincere il prestigioso torneo argentino dopo un'attesa che datava al 2001, anno del suo ultimo titolo.

La squadra di Avellaneda, fondata nel 1903, è una della famosissime "cinque sorelle", il gotha del calcio argentino insieme a Boca Juniors di Buenos Aires, San Lorenzo de Almagro (la squadra per la quale tifa Papa Francesco), Independiente (altro team della città di Avellaneda) e lo stesso River Plate, squadra sempre della capitale.

Ora, dopo, il trionfo nel torneo de transicion, a Diego Milito e ai suoi compagni toccherà cimentarsi nella prestigiosa Copa Libertadores (omologa della Champions League europea) con le migliori squadre del continente sudamericano.