Obiang - Sampdoria, fine della storia. La società blucerchiata ha definito nelle scorse ore la cessione del regista spagnolo, di origine equatoguineiana, Pedro Obiang. Il club di Massimo Ferrero incasserà dalla partenza di Obiang 7,5 milioni di euro. È stato così accontentato il calciatore, che aveva già chiesto da qualche mese di lasciare Genova e l'Italia: difatti la Sampdoria, così come emerso già lo scorso mese di aprile, ha ratificato l'affare con la società inglese del West Ham.

Obiang aveva chiesto alla dirigenza della società ligure di ascoltare le sue esigenze, e di consentirgli di provare l'avventura in Premier League, il suo campionato preferito: non appena c'è stata l'occasione, nella fattispecie la concreta offerta del West Ham, Massimo Ferrero ha assecondato le volontà del calciatore, anche in segno di stima e rispetto per quanto fatto nei suoi anni di militanza blucerchiata.

Pedro Obiang, infatti, era arrivato a Genova nel 2008, ad appena 16 anni, proveniente dalle giovanili dell'Atletico Madrid, ed ha esordito in Serie A con la Sampdoria il 12 settembre 2010, grazie all'allenatore Domenico Di Carlo, in un Juventus-Sampdoria 3-3, subentrando sul terreno di gioco al posto di Vladimir Koman. Tre mesi più tardi, Obiang ha esordito anche in Europa League, in occasione della trasferta della Samp in Ungheria, sul campo del Debrecen (sconfitta per 2-0). È rimasto fedele alla causa blucerchiata anche nella stagione seguente, 2011-2012, quando è sceso in Serie B con la Sampdoria, ha totalizzato 33 partite, vinto i playoff e conquistato la promozione.

Sempre titolare, prima con Atzori, poi con Iachini, ed infine sotto la guida di Ferrara, che lo ha spostato da centrocampista arretrato ad interno di centrocampo, Obiang è notevolmente migliorato, e cresciuto, sotto la guida di Delio Rossi, tanto da attirarsi l'attenzione di importanti società italiane quali Juventus e Milan.

Ma il calciatore è sempre rimasto alla Sampdoria, anche in questa stagione, dove ha finora messo a segno tre reti, contro Cagliari, Udinese e Torino. Ancora tre partite, però, e sarà addio: l'Upton Park e gli 'Hammers' lo aspettano, la Premier League che ha sempre sognato è lì dietro l'angolo.