La Serie A sta regalando un derby della Lanterna per l'Europa League. La rincorsa del Genoa potrebbe concludersi positivamente laddove il trend delle due formazioni dovesse proseguire e le altre contendenti rallentassero. Ciò si tradurrebbe in un sorpasso del Genoa a spese della Sampdoria, un fatto non messo in preventivo da molti attori del circo mediatico.

Per tv e quotidiani genovesi è nero il quadro da propinare come verità assoluta a tantissimi tifosi. In ordine sparso il Genoa non avrebbe ottenuto la licenza Uefa, Gian Piero Gasperini sarebbe sul punto di fare le valigie e la società sarebbe indebitata al punto che potrebbe trattarsi del "prossimo Parma".

Tutte cose più volte smentite dalla società rossoblu. Sullo sfondo, l'onnipresente Ilievsky e i suoi deliri con Omar Milanetto sistematicamente chiamato in ballo, ancorché per vicende ormai appurate che ancora esistono solo per qualche figura "triste" che gravita in una nota Procura.

Nel contempo, la Sampdoria viene descritta come un'isola felice dove "è tutto a posto". In questo caso la partenza dell'allenatore non è ventilata e non proviene da spifferi ma è certa: Sinisa Mihailovic andrà altrove e da Paulo Sousa a Roberto Donadoni è aperto il toto panchina. Sullo sfondo, si vocifera che il presidente Ferrero potrebbe decidere di acquistare il Lecce e - cosa più importante - le inchieste pendenti su di lui spariscono dalle cronache genovesi o vengono liquidate con poche battute volte a sminuire.

Così fu per il crac Livingstone e per il patteggiamento sottoscritto lo stesso giorno in cui fu acquisita la società blucerchiata. Così potrebbe essere anche con le accuse di evasione fiscale di cui Ferrero potrebbe rispondere a seguito di nuove indagini. Tutto ciò non è appannaggio di molti genovesi e questo attacco concentrico a livello mediatico nei confronti del Genoa è quanto meno sospetto.

Non che sia una novità ma in un momento tanto delicato della stagione è paradossale che la città, invece che essere una protezione, sia percepita dai genoani come terreno minato.

D'altronde da Genova partì la mai troppo chiara inchiesta che portò nel 2005 il Grifone dalla A alla C, così come sulla stampa ligure si sono specializzati nel fare le pulci ai bilanci del Genoa, della Fondazione e perfino della Giochi Preziosi.

Peccato che questi si siano sempre rivelati migliori delle anticipazioni a tinte fosche e che, in periodo di crisi, la GP non abbia licenziato nessuno. Crisi che ora l'azienda si è messa alle spalle al punto che nuovi capitali taiwanesi sono in arrivo per una trattativa che potrebbe coinvolgere anche il Genoa.

Ma per chi deve sostenere le ragioni di chi ha spostato la sede legale della Sampdoria da Genova a Roma trasformandola da Spa in Srl con tanto di licenziamenti di molti dipendenti; per chi deve occultare le reali dimensioni di società e personaggi diversissimi in base alle convenienze e per chi deve necessariamente accomunare i vizi dell'una anche all'altra (solo se ciò fa bene alla Samp) non sarà un problema incolpare l'esposizione mediatica del "simpatico" Ferrero, vittima di qualche magistrato invidioso.

Questa argomentazione è stata utilizzata dagli stessi che, per molto meno, hanno chiesto ogni sorta di pena e gogna pubblica per Preziosi.

"Colpevole", forse, di aver acquisito nel 2003 la squadra "sbagliata" quando ormai i libri erano in tribunale (a Treviso) impedendo la sparizione del Genoa.