Dopo la cocente sconfitta nel derby, la Lazio sin da lunedì ha ripreso i lavori per quella che sarà la partita del dentro o fuori a Napoli (domenica ore 20.45). La sconfitta dei biancocelesti ha portato nuova linfa agli uomini di Benitez, e ridato ossigeno ad una squadra che fino a lunedì sembrava in smobilitazione, certa del pareggio tra le due squadre romane, pareggio che avrebbe escluso matematicamente i partenopei dalla corsa ai preliminari di Champions League. In casa Napoli ora ci si prepara alla gara consapevoli di arrivarci meglio psicologicamente e sicuri della spinta di un S.

Paolo da tutto esaurito.

Intanto a Formello ci si allena con la certezza di poter contare su due risultati su tre, e sulla consapevolezza di aver già violato il S.Paolo nella gara di Coppa Italia, anche in quella occasione gli uomini di Pioli trovarono uno stadio pieno e gli avversari al completo. Proprio come in quella occasione i ragazzi di "Piazza della Libertà" cercheranno la spinta giusta dal bagno di folla previsto nel pomeriggio di oggi (cancelli aperti a partire dalle 17.00).

Dall'infermeria arrivano notizie non belle per Stefan Radu, per lui stagione finita, oltre all'infortunio al gemello del polpaccio, anche un'ernia, il romeno dovrebbe essere operato domani. Buone notizie invece per Biglia, il ginocchio sembra rispondere bene, e per Mauri (gomitata sotto l'occhio).

Oltre agli infortunati, Pioli deve far fronte allo scarso stato di forma di alcuni suoi uomini, in rampa di lancio sembrano esserci Cataldi, Braafheid e Djordjevic.

Al termine dell'allenamento di oggi i biancocelesti cercheranno la giusta concentrazione in un ritiro a Formello ché durerà sino alla gara di domenica sera. Nell'era Lotito i romani hanno ottenuto una sola volta la qualificazione in Champions, e per altro aiutati dai postumi di "calciopoli": nel 2006-2007 la Lazio arrivò terza con 3 punti di penalizzazione, a +1 dal Milan e a +4 dalla Fiorentina, ma i viola partivano con un -15.

Da allora i romani l'hanno sfiorata solo due volte, in entrambi i casi beffati dall'Udinese (brucia ancora uno 0-7 dei friulani a Palermo, i bianconeri si qualificarono grazie alla differenza reti).

Quest'anno nulla si può rimproverare agli uomini di Pioli, partiti con l'obiettivo Europa League, obiettivo raggiunto peraltro con largo anticipo ed impreziosito dalla qualificazione a due finali, Coppa Italia, persa non più di una settimana fa con la Juventus, e di Supercoppa di lega (da giocarsi ad agosto sempre contro i bianconeri).

Resta ora un ultimo sforzo, quello decisivo, in quanto se pur vero che l'obiettivo di inizio stagione è stato raggiunto, perdere i preliminari di Champions quando mancava un solo punto a 180 minuti dalla fine del torneo sarebbe un boccone troppo amaro da mandare giù.