Il Milan 2.0 è pronto per rinascere, e lo farà ancora una volta con Silvio Berlusconi alla guida. Il patron rossonero, tra i più proprietari di club calcistici più longevi al mondo, ha chiuso per l'ennesima volta una trattativa per vendere la sua squadra del cuore. Le motivazioni reali non sono state rese pubbliche, ma possiamo intuirle dalle parole degli addetti ai lavori, prime fra tutte quelle della figlia, Barbara.

L'ufficializzazione della chiusura della trattativa

Ieri, in occasione dell'inaugurazione della mostra Casa Milan Gallery Lady B ha dichiarato apertamente che suo padre "non si è sentito così sicuro e ha preso una decisione non semplice, di grande tutela verso il club".

Spiega così la decisione di chiudere la trattativa con Bee Taechaubol che sembrava talmente in dirittura d'arrivo che si parlava già di contratti firmati e penali da pagare nel caso in cui saltasse tutto. Ma come mai B non vende più a Bee? C'è davvero, come dice Barbara Berlusconi, solo il ritrovato entusiasmo verso il suo Milan da parte del padre, o c'è dell'altro?

Il punto sulle trattative per la cessione del Milan

Mister Bee è tornato in Thailandia dopo che nelle scorse settimane faceva la spola tra i microfoni televisivi di tutto il mondo e gli uffici della sede del Milan. Con gran dispiacere proprio da parte di Berlusconi che non riteneva opportuna una sovraesposizione mediatica da parte di Taechaubol.

L'uomo d'affari asiatico aveva promesso un investimento da 500 milioni di euro per comprare il 51% della società, più altri 250 milioni per ridurre i debiti e fornire una solida base sulla quale formare una squadra vincente. Alle sue spalle c'erano dichiaratamente investitori cinesi che avevano l'obiettivo di far diventare il Milan un brand mondiale e raddoppiare il numero (già molto elevato) di tifosi in tutto il mondo.

Sembrava che ormai fosse fatta, e invece all'improvviso è saltato tutto. Alla base di questo distacco c'è il fatto che Berlusconi ha deciso di mantenere le quote di maggioranza, e si è detto disposto soltanto a cedere non più del 35%. La proposta non è piaciuta a Bee Taechaubol che è tornato in Thailandia, probabilmente per non rimettere più piede in Italia, mentre un nuovo gruppo di imprenditori cinesi potrebbe invece entrare nella trattativa.

Le ultime notizie su questo affare raccontano della proposta di Berlusconi di incassare oltre trecento milioni subito dai cinesi, reinvestire nel progetto dello stadio e in una squadra vincente, per poi cedere il 61% delle quote solo fra 5 anni.

Questa possibilità alletta talmente tanto Berlusconi che pare abbia offerto ad Ancelotti, in caso accettasse di sedersi sulla bollente panchina rossonera il prossimo anno, un budget da spendere sul mercato di ben 120 milioni di euro. Che si tratti di una mossa elettorale? Berlusconi non è nuovo ad uscite del genere, e i tempi sono sospetti. La risposta su tutte le trattative comunque l'avremo nei prossimi giorni, dopo le elezioni regionali infatti si faranno meno promesse e più fatti concreti.