E' stato uno dei big a solcare con i propri tacchetti leggiadri tanti campi di calcio italiani. In quei ruggenti anni '80, che hanno visto approdare nel nostro campionato tanti campioni stranieri. Parliamo di Michel Platini, fantasista francese amatissimo da Giovanni Agnelli quando ha giocato con la maglia della Juventus, dal 1982 al 1987, registrando 224 presenze e 104 reti. Dal 2007 è Presidente dell'Uefa e con lui le coppe europee hanno conosciuto una rivoluzione organizzativa, tendente ad accontentare tanto le nazioni più prestigiose, quanto quelle dell'Est rappresentanti il calcio emergente.

In particolare, con l'allargamento dell'Europa league si è cercato di dare molto più spazio e chance a queste ultime. Quanto alla moviola in campo, però, già dal 2009 si è detto contrario alla sua applicazione, preferendo ad essa un aumento degli arbitri sul rettangolo di gioco, passati oggi di fatto a sei. Un numero che però si è spesso rivelato insufficiente e ugualmente produttore di errori. Oggi è in odore di promozione a numero uno della Fifa, al posto dell'eterno Joseph Blatter, travolto da scandali.

Sebbene, come detto, vi abbia giocato, non si è però mai mostrato particolarmente simpatizzante del calcio italiano. Con varie uscite e prese di posizioni contro di esso. Le ultime discutibili esternazioni le ha espresse ieri.

Vediamo cosa ha detto.

Sottolinea i problemi del calcio italiano

Come riporta Calciomercato, Platini ha detto che pur se il nostro calcio è stato campione del mondo nel 2006, nonché campione di club grazie all'Inter, continua a commettere errori e a mostrare lacune. Gli stadi non sono in buone condizioni e sono vuoti. E' ciò per lui è veramente un disastro.

Poi sottolinea come 'la legge per la ristrutturazione e la costruzione di nuovi impianti è molto importante', ma per lui il calcio italiano su questo tema sarà molto arretrato rispetto agli altri paesi europei. E fa il paragone con altri tornei, quali la Premier league inglese e la Bundesliga tedesca. Insomma, una nuova entrata a gamba tesa dell'ex fantasista sul calcio italiano. Nell'intervista accenna anche al Fair play finanziario da lui fortemente voluto e che deve essere realizzato in modo completo.