È il trofeo europeo più ambito, tanto per il prestigio che porta con sé quanto per gli incassi di cui beneficia chi va avanti. Otto gironi composti da quattro squadre, dove si incrociano le migliori di ogni campionato europeo. Nuovi meccanismi introdotti di recente danno anche più spazio ai Paesi 'emergenti', dell'Est Europa ma anche ai confini col Medio Oriente. Parliamo ovviamente della Uefa Champions League, la cui edizione 2015-2016 è iniziata una settimana fa, e ha visto l'ottimo esordio delle italiane malgrado gli impegni non certo facili.

La Juventus si è imposta contro il Manchester city per 2 a 1 e la Roma ha pareggiato contro la squadra più forte del mondo: il Barcellona. Risultati che fanno ben sperare per il proseguo del loro cammino. Anche se le spagnole restano le favorite, con un occhio sempre alle inglesi da anni deludenti e al Bayern Monaco.

Tuttavia, uno studio della Uefa getta un'ombra molto pesante su questa prestigiosissima competizione. A pubblicarlo è stato il Sunday Times, mentre il massimo organo europeo lo aveva tenuto segreto. Il risultato infatti è sconvolgente: quasi l'otto percento (il 7,7% per la precisione) dei calciatori impegnati in Champions league è risultato dopato. Come ci sono arrivati? E quali sono gli anni incriminati?

Vediamolo di seguito.

Esaminate le urine del quinquennio 2008-2013

Questo il metodo utilizzato dall'Uefa: il campione analizzato è composto da 4.195 campioni di urine di calciatori analizzati in dodici laboratori. Il risultato è stato questo: in 879 casi i valori di testosterone sono risultati nettamente oltre il consentito e in sessantotto casi sono state rinvenute tracce di steroidi anabolizzanti.

Gli anni analizzati sono quelli del quinquennio 2008-2013, edizioni che per la cronaca furono vinte da: Barcellona (2 volte), Inter, Chelsea e Bayern Monaco. Ma questo ovviamente non vuol dire nulla.

Come si giustifica l'Uefa

Ovviamente imbarazzata, l'Uefa ha commentato i risultati dicendo che i dodici laboratori che hanno analizzato le urine non hanno usato procedure comuni e dunque si tratterebbe di risultati incerti.

Inoltre non è stato possibile fare una controanalisi per smentirli come richiesto dalla Wada in casi di doping. Cosa ne pensate? Si sta arrampicando sugli specchi o è davvero un'inutile polverone? Certo, dopo il terremoto verificatosi ai suoi vertici, in molti stenteranno a crederle.