Venerdì scorso la Guardia di Finanza di Milano, nell'ambito delle indagini della Procura della stessa città meneghina sulle presunte irregolarità nell'assegnazione dei diritti tv del calcio per i campionati 2015-2017, ha perquisito le sedi di alcune società di calcio di Serie A e di serie B.
Il nodo della questione
L'assegnazione di detti diritti è avvenuto la scorsa primavera, ed era stata seguita da una lunga scia di polemiche. Infatti la ripartizione dei diritti tv della serie A italiana è quella meno equa d'Europa, dopo solamente la Liga spagnola.
Per meno equasi intende il rapporto tra gli incassi della società che prende più soldi e quella che ne prende meno. In Italiaquesto rapporto è di 5 a 1. Infatti la Juventus, che è la capofila, ha intascato quest'anno circa 96.000.000 di euro, contro i soli 19,7 milioni incassati dall'Empoli.Questa ripartizione così sproporzionata è dovuta alla "legge Melandri", la quale individua i criteri attraverso i quali suddividere le quote dei diritti tv. I criteri individuati sono 6 ma purtroppo due di questi, ovvero il "numero di tifosi" e la "popolazione del Comune sede della squadra", sono calcolati dalla Lega Calcio senza che i criteri attraverso i quali questi calcoli vengono effettuati siano stati rivelati.
Ulteriore problema è che proprio idue criteri in questione incidono per il 30% sul totale ricevuto da ogni società.
Le indagini della Procura
Oltre alle sedi delle società di calcio è stata perquisita anche la sede milanese della Lega calcio di Serie A, con controlli che hanno riguardato anche documenti, ed alcuni uffici Mediaset.
Nel registro degli indagati, oltre anomi notie meno noti, figurala società Infront, di Marco Bogarelli, advisor della Lega calcio. Per gli indagati i reati ipotizzati vanno dallaturbativa d’asta allaturbata libertà degli incanti.Inoltre, come trapeladagli ambienti giudiziari milanesi, è stato contestato, nei confronti della Commissione per la vigilanza e controllo delle società di calcio, il reato di ostacolo all'attività degli organi di vigilanza in merito a presunti aggiustamenti dei bilanci di alcune società al fine di poterle far iscrivere ai relativi campionati.