E' sempre tempo di Calciomercato, anche ad ottobre inoltrato. Anche la Fiorentina che ha dimostrato di avere un organico completo e di grande qualità, non lesina mai sondaggi di mercato per rendere la rosa sempre più competitiva. Lunedi, il direttore sportivo Daniele Pradè, ha partecipato alla trasmissione 'Il Processo del Lunedi' nel corso della quale ha parlato dei segreti del successo della Fiorentina, in testa alla classifica contro tutti i pronostici.

'Paulo Sousa era un nostro pallino già 4 anni fa, quando allenava il Videoton. Poi optammo per Montella perchè era italiano, ma a noi è sempre piaciuto per la sua filosofia di gioco'.

Secondo Pradè non sono molte le differenze tra la viola allenata da Montella e quella di Paulo Sousa: 'Vedo molte affinità, è la continuazione di un lavoro svolto bene da Montella. Siamo passati da un allenatore top ad un altro allenatore top come Paulo Sousa'.

La stima della Fiorentina per Insigne

Il d.s non ha mai nascosto la grande stima per Lorenzo Insigne, un giocatore che sta scaldando i cuori dei napoletani, dopo anni di vacche magre e di critiche che stavano per allontanarlo dalla sua città nello scorso mercato estivo. Proprio la Fiorentina fu molto vicina a mettere le mani sul cartellino del giocatore, la cui volontà di rimanere nella sua città nonostante tutto, fu determinante. Insigne non ha mai fatto tesoro di essere grato per l'interesse della Fiorentina e non è detto che Pradè non coroni il suo sogno di portarlo a Firenze.

'Insigne si sta prendendo le responsabilità di un leader, acquisendo sempre maggiore sicurezza. Se ci sarà l'opportunità di portarlo a Firenze non ci tireremo indietro. Ma bisogna fare anche i conti, perchè i Della Valle hanno già svuotato la cassaforte'.

E' certo, però, che se la Fiorentina dovesse ancora ritrovarsi ai vertici della classifica a gennaio, i Della Valle non lasceranno nulla di intentato per riportare lo scudetto a Firenze.

Di certo ci sarà l'occasione, nella finestra di mercato invernale, per integrare l'organico con altri giocatori di qualità, soprattutto in difesa, dove l'organico appare qualificato ma carente, dal punto di vista numerico.