No, così non va bene. Il match contro il Chievo Verona doveva essere il punto di svolta, quella gara da giocare e vincere, anche con sofferenza. Ma servivano i tre punti. Non tanto per la classifica (anche se al momento non c'è da scherzare con le dirette rivali), ma per il morale. La vittoria manca, il bel gioco anche.

Dopo il pareggio rimediato all'ultimo secondo contro la Sampdoria, tutto sembrava essere in discesa. Anche perché nella gara di ieri, Benassi stava facendo sognare tutti. Ma l'autogoal di Bruno Peres e il rigore trasformato da Birsa, hanno fatto scoppiare la contestazione.

Troppe le sei sconfitte (compresa quella nell derby di Coppa Italia) nelle ultime dieci gare. La zona salvezza dista nove punti, ma questa media è davvero sorprendente visto l'organico. Ovviamente in modo negativo.

La contestazione

Al triplice fischio finale, solo fischi per Giampiero Ventura e i suoi calciatori.Contestazione dura, figlia di un atteggiamento poco propositivo e di poche soluzioni tattiche messe in campo, spesso troppo sbagliate.La "Maratona" urla vergognatevi, senza fare distinzioni. L'orgoglio granata è stato messo a dura prova: non per il risultato, ma per il modo in cui è arrivato. Serve cambiare marcia e ribaltare il periodo negativo. Domenica si va a Palermo e non sarà facile, anche perché i rosanero vorrebbero conquistare punti utili per togliersi dai bassifondi della classifica.

Ventura: 'Colpa mia'

E in tutto ciò Giampiero Ventura si prende le proprie responsabilità. Ai microfoni diSky Sport, il tecnico granata ha analizzato la sconfitta contro i clivensi. "Nonostante una buona partenza perché nei primi 20 minuti potevamo chiudere la partita, non è stato il vero Torino".

Il tecnico poi fa mea culpa, spiegando il momento di forma.

"Se una squadra gioca in questo modo, le responsabilità sono dell'allenatore. Sono dispiaciuto perché potevamo riprendere qualcosa che è nelle potenzialità di questa squadra".Lavoro e rimboccarsi le maniche. Questo è l'unico modo per far tornare il sorriso ai tifosi granata.