Francesco Guidolin sarebbe in pole position per guidare la Nazionale italiana del dopo-Conte. La notizia è circolata con maggiore insistenza nelle ultime ore ed in proposito ci sarebbero già stati contatti tra l'ex tecnico di Palermo ed Udinese ed il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio. L'intenzione del numero uno della Federcalcio sarebbe quella di chiudere l'accordo con il nuovo CT prima dell'inizio dei Campionati Europei in Francia.

Il rifiuto di Capello, i tentennamenti di Donadoni

Roberto Donadoni e Fabio Capello. Questi i due allenatori che venivano dati per favoriti per sostituire Antonio Conte che dopo la fine dell'Europeo andrà in Premier League sulla panchina del Chelsea.

Da parte di Capello c'è stato il "no" deciso. Dopo le esperienze alla guida dell'Inghilterra e della Russia, il tecnico friulano preferirebbe rimettersi in gioco alla guida di un club. Quella di Roberto Donadoni sembrava dunque la candidatura più accreditata, trattandosi di un tecnico che ha già allenato l'Italia e conosce molto bene il giro azzurro. Ma da parte dell'ex giocatore del Milan, sebbene non ci sia stato un rifiuto ufficiale, sarebbero state espresse parecchie perplessità, lasciando intendere che difficilmente andrà via dal Bologna con il quale tra l'altro è legato da un contratto. Ad un certo punto si era parlato con insistenza dell'alternativa legata a Giampiero Ventura, allenatore del Torino.

Ora quella di Francesco Guidolin sembra davvero la soluzione più praticabile.

'Mi sento pronto per la Nazionale'

Guidolin allena attualmente in Premier League, dallo scorso 17 gennaio guida lo Swansea City che sta conducendo verso la salvezza. A giugno lascerà comunque la panchina della formazione gallese e la sua destinazione potrebbeessere tinta d'azzurro.

Chiaro che essere accostato alla Nazionale lo lusinga. "Ho sempre vissuto il calcio con grande intensità - afferma il diretto interessato -e per quello che ho fatto nella mia carriera non devo ringraziare nessuno. Credo di avere l'equilibrio per gestire ogni situazione, anche sulla panchina dell'Italia". Fermo restando che la sua candidatura non è assolutamente una new entry, se consideriamo che era già stato dato tra i papabili dopo le dimissioni di Cesare Prandelli,prima che l'addio di Conte alla Juventus stravolgesse i piani della FIGC facendoli convergere sul pluriscudettato tecnico salentino.