Al termine della scorsa stagione il Genoa di Gianpiero Gasperini si qualifico per l'Europa League (poi sfumata per la mancata licenza Uefa). Oggi il grifone si ritrova al sestultimo posto in classifica a non molti punti dalla zona rossa. Colpa delle risorse limitate della proprietà e di alcune scommesse sbagliate in sede di calciomercato.

Dal sogno Europa al rischio Serie B

Un anno fa, di questi tempi, il vecchio balordomacinava punti e consolidava le proprie ambizioni europee. Traguardo raggiunto nel rush finale del campionato e poi svanito in favore della Sampdoria.

Un brusco risveglio dal più bello dei sogni, perchè la realtà adesso vede un grifone impelagato nella lotta retrocessione. Come sottolineato da 'IlFatto Quotidiano' la truppa rossoblu può godere di un vantaggio ancora abbastanza rassicurante sulle ultime tre squadre, ovvero Frosinone, Carpi e Verona che stanno procedendo a ritmo lento. La salvezza appare decisamente alla portata, ma l'amarezza per l'annata storta resta. Il Genoa era partito con la promessa di Preziosi che si era sbilanciato sugli obiettivi stagionali: "Allestiremo una squadra più forte dello scorso anno per farci perdonare dai tifosi". Parole smentite dal campo. Grifone sempre nella parte bassa della classifica, senza mai dare la sensazione di poter risollevarsi.

Perso anche il derby dell'andata, con un 3-2 rocambolesco che non è piaciuto ai tifosi.

E nel calciomercato invernale l'addio della stella Diego Perotti, ceduto alla Roma per una cifra vicina ai dieci milioni di euro. Risrose utiliper rafforzare le sofferenti casse del grifone. Ma non sufficienti per evitare i contrastitra tifo organizzato e dirigenza, in attesa della conferenza stampa pubblica annunciata dal patron irpinoentro fine stagione per un confronto aperto con i più critici.

Il tira e molla con Calabrò: trattativa arenata?

Negli ultimi mesi ha tenuto banco la trattativa tra Preziosi e Calabrò per la cessione del Genoa. Il noto finanziere calabrese ha presentato un'offerta per entrare come socio in Fingiochi, di cui fa parte anche il club più antico di Italia. Dopo un avvio positivo, l'affare si è improvvisamente impantanato e il passaggio di consegne ad oggi sembra molto più lontano.

Calabrò avrebbe voluto investire 90 milioni di euro, dei quali oltre il 50% sarebbe servito per ripianare i debiti. Ma il numero uno del grifone non ha ritenuto congrua la proposta e ha deciso di tenere duro, spinto dall'amore nei confronti del suo giocattolo calcistico. Un bel giocattolo, nonostante tutto, perchèi risultati parlano chiaro: è infatti l'unico presidente che è riuscito a tenere il Genoa in Serie A per dieci anni nell'intero secondo dopoguerra.