"Sono tornato per continuare quello che avevo iniziato". L'orgoglio di Luciano Spallettiè l'orgoglio anche de tifosi della Roma. Il tecnico giallorosso ha rinvigorito una squadra che con Rudi Garcia appariva senza mordente ma soprattutto senza gioco. I risultati e un'impostazione tattica più aggressiva hanno permesso alla Roma di ottenere il terzo posto solitario in classifica, distaccando prorio la malcapitata Fiorentina.
Spalletti e la sua sfida
Per l'allenatore giallorosso il ritorno alla Roma è una sfida, oltre che finire un lavoro interrotto sul più bello: "Ero curioso di vedere direttamente se quello che pensavo di questa squadra era vero - ha detto ai microfoni di Roma TV durante la trasmissione Slideshow-.
Penso che sia una squadra che può entusiasmare ancora i nostri tifosi, poi alla fine tireremo le somme". Per Spalletti "solo la famiglia viene prima della Roma", guardando con affetto nel maxischermo la foto di sua moglie Tamara e dei suoi tre figli, Samuele, Federico e Martina. "Sono stato fortunato - afferma l'allenatore ex Zenit - prima ad incontrare mia moglie e poi ad allenare la Roma"
Il rapporto con Pallotta
James Pallotta è l'uomo che ha insistito veramente per riportare Spalletti in giallorosso. Di lui l'allenatore toscano dice: "E' uno che ha entusiasmo, che ci tiene moltissimo alla nostra squadra, che vuol vincere, che pensa di poter trasmettere molte cose ai suoi calciatori. E' un positivo ed è una bella persona".
Ma lo vorrebbe più spesso nella Capitale: "Bisognerebbe che ci stesse più vicino, che fosse più a contatto così sarebbe più facile prendere il segnale che lui vorrebbe mandare alla sua squadra che è molto di più di quello che riesce a fare in questo momento".
Il messaggio a Totti
Ad un certo punto, spunta una foto di Francesco Totti.
Spalletti ride sornione ma si fa subito serio: "Totti è la storia della Roma, il calciatore più forte del nostro dopoguerra - ammette l'allenatore giallorosso -. Io da lui ho imparato moltissime cose che poi ho riproposto. Ha dato tanto sotto l'aspetto della qualità e dei numeri a questa squadra e a questa società. E' giusto tutto quello che gli viene riconosciuto.
Spero poi che lui riesca a chiudere nella maniera più corretta per quello che gli dice il suo cuore". Spalletti in cuor suo sa che Totti è la Roma e la Roma è Totti, un monumento vivente che ha fatto la storia del club capitolino. Chissà se a Madrid ci sarà spazio anche per lui.