Il big match della 31^giornata di Serie A è il derby della Capitale che si gioca domenica 3 aprile alle ore 15:00 allo stadio Olimpico. Una stracittadina anomala rispetto al passato, per diversi motivi, il principale saranno le Curve vuote; entrambe le tifoserie capitoline sono in polemica con il Prefetto Gabrielli per la questione delle barriere divisorie allo stadio, anche se in realtà la vicenda è più ampia e non circoscritta unicamente a questo ultimo provvedimento, in più in casa biancoceleste c’è anche la protesta continua contro Claudio Lotito.
Fatto sta che Curva Nord e Curva Sud saranno disertate, la tifoseria giallorossa si ritroverà a tifare a Testaccio, il cuore del tifo giallorosso, nel quartiere simbolo dove nella notte è comparso una striscione che invita a seguire la scelta del tifo organizzato: “3-4-16, tutti a Testaccio” recitava, e un altro chiaramente rivolto al Prefetto della Capitale: “Nati contro il potere, per un amore che non conosce barriere!” La Curva Nord si riunirà al PalaGems, a Tor di Quinto, a poca distanza dallo stadio e in uno dei luoghi sacri dello scudetto 1974. Mentre allo stadio Olimpico probabilmente si registrerà il record negativo di presenze in un derby, triste primato stabilito nel derby dell’andata con 28.000 spettatori.
Chi di dovere, a qualsiasi livello, dovrebbe riflettere.
Il derby fantasma
Ma che Lazio-Roma è senza tifo e senza gli abituali colori che regalano le Curve, senza il pathos di una partita che oltre le classifiche vale l’intera stagione e senza un pubblico sotto al quale andare a festeggiare per il protagonista di turno; proviamo allora ad immaginare gol storici nei derby senza la cornice di tifo, quasi in silenzio: Totti, Di Canio, Amantino Mancini, autogol di Negro, Chinaglia, Montella, per citare qualche ricordo.
Due soli romani in campo, Candreva da una parte e Florenzi dall’altra, mentre i “romanisti” De Rossi e Totti, per il quale potrebbe essere l’ultimo derby, sembrano entrambi destinati alla panchina. Entrando nel capitolo strettamente tecnico il derby del 3 aprile in realtà conta solo per la squadra di Spalletti in corsa per il terzo posto.
Nulla più da chiedere a questa stagione i biancocelesti di Pioli, che hanno chiuso malamente i giochi la sera del 17 marzo contro lo Sparta Praga in Europa League. In campionato a 7 punti dal sesto posto quando mancano otto turni alla conclusione, il rischio di rimanere fuori dalle competizioni europee della prossima stagione è a dir poco elevato. La soddisfazione di sgambettare la Roma in corsa Champions potrebbe essere motivo di consolazione, magra in realtà, alla triste primavera biancoceleste. E in questo caso, se non unico primo tra tutti, chi seriamente dovrebbe riflettere è Lotito.