È già al centro delle polemiche la posizione di Antonio Conte al Chelsea. Il popolo dei "Blues" non ha perdonato al tecnico pugliese la sconfitta arrivata all'Emirates il 24 settembre contro l'Arsenal di Arsene Wenger, un 3-0 senza storia che fa coppia con la sconfitta contro il Liverpool di ottogiorni prima, rimediata in casa a Stamford Bridge.
Due gare giocate contro avversarie importanti e 0 punti per il Chelsea, con 1 gol fatto e 5 subiti. La partenza dei "Blues" in campionato era stata di alto livello con tre vittorie in altrettante gare con West Ham, Watford e Burnley.
Poi il pareggio in Galles contro lo Swansea di Guidolin, e adesso le due sconfitte consecutive contro Liverpool e Arsenal. La classifica non è compromessa, ma il Chelsea è già ad 8 punti dalla vetta della classifica, visto che il Manchester City finora ha un percorso netto con 6 vittorie su 6 e 18 punti. A preoccupare è anche la fase difensiva, con 9 gol subiti e solo una gara chiusa senza subire reti.
Conte, dopo la sconfitta con l'Arsenal, non ha parlato di alibi ma ha dichiarato: "Dobbiamo lavorare molto: in questo momento siamo forti sulla carta, ma non in campo". Parole importanti e forti per un allenatore che in carriera ha sempre dimostrato grinta e carisma, riuscendo con queste caratteristiche ad ottenere risultati sopra le aspettative anche con squadre non di primissimo livello, come avvenuto con la Nazionale italiana agli ultimi Europei.
Ma le dichiarazioni del tecnico italiano non hanno placato gli animi dei tifosi "Blues", che sui social si sono sfogati e hanno puntato il dito contro Conte e principalmente contro le sue scelte difensive, con Ivanovic e Cahill ritenuti non all'altezza. C'è poi chi chiede maggior spazio per i giovani come Loftus-Cheek e Chalobah.
Ma non manca chi vede proprio in Antonio Conte la causa principale dei problemi del club londinese, accusato di parlare troppo ma di non portare a casa risultati.
Conte è nell'occhio del ciclone:in Inghilterra i tabloid parlano di un Abramovich insofferente, ma certamente dopo un mese e sei partite giocate non si può ancora capire se e quali problemi abbia il Chelsea.
Bisogna ricordare, infatti, che i "Blues" in questa stagione non giocano le coppe europee, e per questo nel proseguo del campionato potrebbero sfruttare le difficoltà delle avversarie che, invece, sono impegnate ogni tre giorni.