Analizzando i valori tecnico/economici di Inter e Cagliari troviamo 2 squadre in antitesi, basti pensare che il valore complessivo della rosa dell’Inter è di circa 340 milioni di euro, al fronte dei 49 milioni del Cagliari; il calciatore più quotato è Mauro Icardi che vale 35 milioni di euro, quasi lo stesso valore economico dell’intera squadra sarda. Formazione allargata quella dell’Inter, con 29 calciatori in prima squadra, contro i 24 del Cagliari che è la rosa meno numerosa della serie A.

Tutti i precedenti fra Inter e Cagliari

Le squadre si sono incontrate 72 volte in campionato: 33 vittorie dell’Inter, 12 del Cagliari e ben 27 pareggi; al Meazza si sono incrociate 36 volte: 21 vittorie dell’Inter, 6 del Cagliari e 9 pari.

Se dovessimo analizzare i “freddi” numeri, il pronostico è fin troppo prevedibile ma è anche vero che nel calcio non c’è mai niente di scontato, tra l’altro nelle ultime sfide (in campionato) il Cagliari è riuscito a bloccare più volte i nerazzurri; negli ultimi 7 incontri (escludendo coppa Italia) c’è stata una sola vittoria dell’Inter, 2 vittorie del Cagliari e 4 pari.Il punto debole del Cagliari sta in difesa, è la squadra che ha subito più tiri (media 19 a partita) nella sua porta e da il peggio di se proprio fuori casa dove ha sempre perso, 9 gol subiti in 3 gare. Le armi sono in attacco, dove spiccano: Sau (bestia nera dell’Inter) e Borriello, nel gioco: la pericolosità delle azioni offensive dalle fasce, le punizioni e il tiro da fuori.

Il punto debole dell’Inter è la gestione iniziale della gara (8 volte su 9 in svantaggio) e la concretezza nel finalizzare le azioni create. A suo favore: un buon possesso palla, l’organizzazione in fase offensiva sui calci piazzati e la determinazione di saper rimontare allo svantaggio. Tra i calciatori più pericolosi: Icardi e Joao Mario.

L’arbitro dell’incontro è il romano Paolo Valeri, 19 precedenti con l’Inter e 10 rigori assegnati (ben 9 contro); però L’Inter con lui non ha mai perso al Meazza.

Il dna dirigenziale della società sarda è made in Inter

I massimi dirigenti sono ex “interisti”, a partire dal presidente TommasoGiulini, subentrato a Massimo Cellino nell’estate del 2014.

Giulini per 8 anni (dal 2005 al 2013) operò nel cda dell’Inter, quando il presidente era Massimo Moratti e con la Fluorsid (azienda di famiglia) possedeva circa l’11% delle quote. Idem per il vicepresidente Stefano Filucchi, nel 2013 braccio destro di Moratti, dove ricoprì il ruolo di Direttore delle Relazioni Istituzionali e della sicurezza, successivamente come vice direttore generale.Ancor prima del loro ingresso nel Cagliari, Filucchi e Giulini avevano già interessi professionali acquisiti in terra sarda. Giulini con la Fluorsid, azienda specializzata nella produzione di alluminio; mentre Filucchi lavorava come addetto alle Relazioni Esterne per la Saras, società specializzata nel settore della raffinazione del petrolio e produzione di energia elettrica.

Giulini e Filucchi fanno parte ancora oggi dei circa 250 piccoli azionisti dell’Inter; Filucchi detiene un migliaio di quote, mentre Giulini ne possiede 5070, cioè lo 0,000034% dell’azionarato totale.La maggior parte delle quote sono detenute da: Pirelli S.P.A. Erick Thohir e dal gruppo Suning; anche per questo i loro nomi restano in ombra. Nonostante gli interessi siano ormai indirizzati alla società isolana, il legame con l’ex società nerazzurra non si è dunque totalmente interrotto.

Stefano Filucchi, agosto 2013