Una conferenza stampa fiume, come nello stile del personaggio, ha chiuso i lunghi 4 anni e mezzo che Walter Sabatini ha trascorso come direttore sportivo della Roma. Una permanenza record, per la carriera dell’uomo-mercato perugino, abituato a cambiare “casacca” più spesso nel resto della carriera. Segnale dell’attaccamento che Sabatini, già giallorosso da giocatore per un breve periodo, ha mostrato verso la causa romanista in un momento molto delicato come quello dei primi passi dell’era americana. Le classifiche dei giocatori più forti acquistati passati per Trigoria nell’ultimo lustro, delle cessioni più ricche, ma anche degli affari flop e degli addii avventati, ma adesso, dopo aver appreso che la decisione di anticipare un addio comunque scontato è stata dovuta al mancato acquisto dell’argentino Lucas Boyè, finito al Torino, è tempo di guardare avanti.

Il favorito che vien dalla Toscana

L’interim fino al termine della stagione verrà affidato a Frederic Massara, storico braccio destro di Sabatini, che avrà 8mesi e una sessione di mercato a gennaio per provare a giocarsi una difficile riconferma. Anzi, impossibile, visto che i nomi per la successione già impazzano. In testa alla lista c’è Marcello Carli, sul cui futuro in giallorosso si era già scritto in estate, dopo uno dei tanti “falsi allarme” che sembravano preludere all’addio anticipato di Sabatini. L’attuale direttore sportivo dell’Empoli è un vecchio amico di Luciano Spalletti dai tempi della comune militanza all’Empoli, ma è soprattutto un dirigente stimato nell’ambiente e molto bravo soprattutto nello scovare giovani talenti.

Insomma, l’erede naturale di Sabatini. La vicinanza con Spalletti farebbe quindi pensare al fatto che il tecnico di Certaldo sia destinato a rinnovare il contratto, ma tutto o quasi dipenderà dalla volontà di Franco Baldini, consulente del presidente Pallotta che avrà l’ultima parola nella scelta del nuovo direttore sportivo.

Lo straniero che avanza

Così, qualora Carli venisse giudicato troppo “acerbo” in quanto a digiuno di grandi squadre, ecco spuntare un paio di nomi di stanza all’estero, come Ramon Rodriguez Verdejo, per tutti Monchi, del Siviglia e l’italianissimo Andrea Berta dell’Atletico Madrid. Baldini potrebbe alla fine consigliare a Pallotta proprio un esterno, non già bruciato dalla stampa italiana.

Entrambe sono piste percorribili: il primo ha già annunciato l’addio agli andalusi dopo un lungo ciclo vincente, mentre Berta potrebbe considerare chiuso il proprio mandato qualora terminasse l’era Simeone.

A volte (non) ritornano

Da non trascurare infine piste italiane legate a nomi ben noti, ma che in questo momento per motivi differenti sono defilate, perché impegnati in altri club, come il bolognese Bigon, o perché già fin troppo esperti di cose romane, come Daniele Pradè. L’ex direttore sportivo della Fiorentina concluderà l’anno sabbatico, ma non sembra destinato a rimettersi in discussione nella piazza che lasciò non senza veleni nel 2011, al crepuscolo dell’era Sensi, per fare spazio proprio a Sabatini.