Un piccolo, grande miracolo sportivo. Una favola stupenda in un anno caratterizzato da tante sorprese calcistiche come la vittoria del Leicester in Premier League, il titolo europeo del Portogallo o, a proposito di Sudamerica, la qualificazione alla finale della Copa Libertadores da parte degli ecuadoriani dell'Independiente del Valle. La Chapecoense era giunta, contro ogni pronostico, all'ultimo atto della Copa Sudamericana, trofeo che per importanza è secondo in America Latina soltanto alla Copa Libertadores. Il destino sportivo voleva che, ad affrontare in finale i sorprendenti brasiliani, ci fosse proprio l'Atletico Nacional di Medellin che lo scorso luglio aveva vinto la Libertadores.

Il destino però è stato estremamente crudele con la 'Chape', il cui volo verso Medellin si è interrotto tragicamente. La proposta dell'Atletico Nacional, indirizzata alla Conmebol, è quella di assegnare la Copa Sudamericana ai brasiliani senza disputare la doppia sfida decisiva, lodevole iniziativa che sarà quasi sicuramente accolta dai vertici del calcio sudamericano.

Un'incredibile ascesa

Quando nel 1970 l'ultimo Brasile di Pelè vinceva in Messico il suo terzo titolo mondiale, l'Associação Chapecoense de Futebol non esisteva ancora. L'attuale club nascerà tre anni dopo, dalla fusione tra l'Atletico Chapecoense e l'Independente. Rappresenta la città di Chapecò, centro che conta meno di 200 mila abitanti nello stato di Santa Catarina.

Il primo trofeo arriva nel 1977, con la vittoria nel Campionato Catarinense. La sua prima apparizione nel massimo campionato brasiliano è dell'anno successivo. Negli anni a venire subirà una crisi che porterà la squadra a militare nei campionati minori. Dal 2009 in poi, anno in cui la Chapecoense disputava un torneo che è l'equivalente della nostra serie D, ci sarà una seconda, irresistibile ascesa che porterà il 'Verdao do Oeste' nuovamente alla massima serie nel 2014.

Nel 2015 prende parte per la prima volta alla Copa Sudamericana dove viene eliminato nei quarti dal River Plate. Quest'anno, invece, una travolgente cavalcata aveva portato la 'Chape' fino alla finalissima, dopo aver fatto fuori avversari illustri, come gli argentini dell'Independiente e del San Lorenzo. Tra i giocatori più noti in rosa che si sono salvati dal disastro aereo perché non convocati per il match, figurano l'attaccante Alejandro Martinuccio, ex Villareal, ed il difensore Claudio Winck che vanta un'esperienza in Italia, al Verona.

Altri punti di forza, periti nella tragedia, erano l'attaccante Bruno Rangel, i difensori Dener e Machado (ex Salernitana), i centrocampisti Gil e Cleber Santana (ex Atletico Madrid) ed il portiere Danilo, sopravvissuto allo schianto ma morto successivamente durante il trasporto in ospedale. Il tecnico era il 51enne Caio Junior che aveva allenato nella sua carriera alcune 'grandi' del calcio brasiliano come Flamengo, Palmeiras e Botafogo.