Dopo la diffusione della notizia dell'incidente aereo che ha colpito la squadra brasiliana del Chapecoense, dal mondo intero sono arrivati messaggi di solidarietà ai parenti delle 75 vittime. Dall'aereo, schiantatosi nei pressi di Medellin, sono state estratte vive solamente 5 persone, ma il numero dei superstiti è sceso a 4, per via della morte del portiere del club brasiliano, avvenuta durante il trasferimento in ospedale. Un fato beffardo, quello che ha colpito la squadra di Chapecò. Fato che si è accanito sugli oltre 70 membri del club, ma che ha risparmiato il figlio dell'allenatore, Matheus Saroli.

Quel passaporto dimenticato, il destino ha salvato Matheus

Matheus Saroli, figlio del mister Caio Junior, doveva essere a bordo dell'aereo. Ma su quel volo, lui, non ci è mai salito, e lo ha comunicato lui stesso su facebook, chiedendo riserbo e rispetto per un momento così drammatico. Il ragazzo aveva dimenticato il passaporto a casa e non si è potuto imbarcare con la squadra e tutta la sua delegazione. Il destino ha salvato il giovane da morte certa; ma non hanno avuto la stessa fortuna i giocatori, l'allenatore e tutto lo staff del club finalista della Copa Sudamericana. Una finale a doppio turno, la cui andata si sarebbe dovuta svolgere il 1 Dicembre, e che invece non si giocherà mai. Una squadra, quella del "Chape", consegnata alla leggenda proprio come successo al "Grande Torino" in quel maledetto 4 Maggio del 1949.

La squadra doveva volare su un altro aereo

Il club di Chapecò non doveva salire su quell'aereo. Questa è la clamorosa notizia che è arrivata dalla società, nelle ore successive allo schianto. Era già stato prenotato un volo privato per tutta la squadra e la delegazione, che però non è stato autorizzato al volo: la società ha dovuto ripiegare su un volo di linea, che si è rivelato fatale alla quasi totalità dei passeggeri e dei membri dello staff.

E proprio su quel volo aveva volato, qualche settimana prima, l'Argentina di Leo Messi per raggiungere lo stadio in cui si è svolto il match di qualificazione ai mondiali del 2018. Un destino beffardo e drammatico, quello del Chapecoense, club intorno al quale si sono stretti i maggiori esponenti dello sport e non solo.