In un S. Paolo festante nonostante il goal di Defrel, che spacca la difesa azzurra a sette minuti dalla fine dei tempi regolamentari, il Napoli di Sarri vive i suoi limiti stagionali: una squadra bella e spuntata ed una difesa che fa due sbagli a partita e che di solito ne paga almeno uno. Si parte: il Napoli cerca di prendere campo ed il Sassuolo stranamente sta a guardare e non riparte. Il Napoli ha Allan, Hamsik ed il rientrante Jorginho a centrocampo, Di Francesco risponde con Magnanelli che è dappertutto. In attacco ennesima chance per Gabbiadini e Mertens diffidato in panca.

Venti minuti di noia con qualche sussulto: l'unico che cerca la porta è Insigne ma con poca fortuna. Seconda parte del primo tempo dove il Napoli riesce a ripartire e c'è il vantaggio azzurro: grande lancio con infilata di Hamsik per Insigne che questa volta uccella Consigli con collaborazione involontaria di Cannavaro.

Secondo tempo in cui il Napoli palleggia bene ma non trova il colpo del ko, mentre i neroverdi aspettano sornioni e quando Di Francesco toglie un centrocampista e mette Defrel, il Napoli non riesce a controbattere tatticamente ed il solito inserimento del mancino francese, sulla trequarti destra dei partenopei genera il pareggio. Intanto Sarri aveva tolto Gabbiadini e messo Mertens che si era fatto subito ammonire stupidamente per strafare.

Serrate finale azzurro con Hamsik sugli scudi e con un palo di Callejon apparso troppo didascalico. I social s'infiammano parlando di retrocessione ed invocando il croato Marco Rog come il Messia non giunto: l'impressione è che questo sia un argomento contro Sarri che il tifoso comincia a vedere come non adatto ad una squadra e soprattutto ad un ambiente come quello partenopeo.

Il mercato intanto impazza e Pavoletti, Zaza, Zapata e lo stesso Defrel sembrano essere in prima fila. Il 2 dicembre c'è l'Inter al S.Paolo per puntellare una classifica incerta. Poi tutti a Lisbona per vedere se l'Europa sarà amara come un Fado malinconico come la stagione azzurra.