L'Inter sta vivendo uno dei suoi peggiori dramma sportivi degli ultimi anni. Andare fuori dall'Europa League con un turno d'anticipo in un girone tutt'altro che proibitivo, tra l'altro subendo una doppia sconfitta dall'Hapoel Beer Sheva, la squadra più debole delle quattro almeno sulla carta, è un colpo pesante da digerire e che comporta inevitabilmente degli stravolgimenti, quantomeno in campo. In panchina c'è già stato il cambio della guardia, con Stefano Pioli che ha preso il posto di Frank De Boer, un allenatore che in pochi mesi non era riuscito a trasmettere le sue idee alla squadra ma che, vista la prestazione di giovedì 24 novembre 2016 con la rimonta subita dagli israeliani del Beer Sheva, non rappresentava l'unico problema per il club nerazzurro.

Pioli ha il compito di rimettere in piedi i giocatori sia da un punto di vista tattico che da un punto di vista fisico, ma ciò su cui bisogna concentrarsi è senza dubbio l'aspetto mentale. L'Inter è passata da uno 0-2 con cui si lasciava aperta una speranza per la qualificazione, ad un 3-2 che ha messo a nudo tutti i problemi di una squadra che è totalmente in confusione. Ed è forse questo il momento giusto per rivoluzionare il progetto, già a partire da gennaio.

La rivoluzione di Suning

Mister Zhang è da poco il proprietario della squadra nerazzurra, ma ha già chiare quelle che dovranno essere le prossime mosse, soprattutto sul mercato, per far ripartire la locomotiva. Come riportato dalla "Gazzetta dello Sport", i giocatori che sono fuori dal progetto tecnico devono lasciare l'Inter il prima possibile, magari già dal prossimo gennaio.

In testa alla lista ci sono Felipe Melo, Biabiany, Jovetic, e forse anche Gabigol. Se i primi due sono stati impiegati con il contagocce nella prima parte di stagione, il montenegrino ha giocato di più, ma l'Inter vorrebbe lasciarlo partire per provare a recuperare una parte del riscatto che dovrà essere corrisposto al Manchester City a fine giugno 2017, quando si chiuderà il prestito biennale e la squadra inglese farà valere l'obbligo di riscatto.

La grana Gabigol

Per quanto riguarda Gabigol bisogna fare un discorso a parte. Il giocatore brasiliano e l'Inter vivono un equivoco difficile da spiegare. Nello scorso agosto, Gabriel Barbosa è stato convinto a lasciare il Santos e a volare in Italia, nonostante l'opportunità di rimanere in Brasile fino al dicembre del 2016.

La cifra pagata è stata molto alta, 29,5 milioni di euro, e questo ha messo su Gabigol una pressione mediatica che non è semplice da gestire per un giovane straniero di 20 anni che approda in Serie A.

Un'eventuale cessione, magari in prestito, potrebbe rappresentare da un lato un dichiarato flop di mercato, ma dall'altro significherebbe dare la possibilità al ragazzo di maturare, di giocare con continuità e riprendere consapevolezza dei propri mezzi.

In alternativa, il nuovo corso guidato da Stefano Pioli potrebbe dare l'opportunità a Gabigol di giocarsi le sue chance in nerazzurro, magari affiancandolo ad Icardi in un attacco di peso che riempia l'area di rigore e sfrutti al massimo la mole di gioco che l'Inter può sviluppare sulle fasce con il lavoro di Perisic e Candreva.