Il rapporto tra la Sampdoria ed Antonio Cassano è ormai irrecuperabile, come si può notare dallo scorso mese di luglio quando di fatto le strade di entrambe le parti si sono definitivamente separate, senza possibilità di una ulteriore riappacificazione. Nonostante la volontà del fantasista sia quella di rimanere a Genova sponda blucerchiata, poiché vive in città con la famiglia e non vorrebbe muoversi ancora, l'unica soluzione affinché l'attaccante barese possa tornare a calcare i campi da gioco è quella di andarsene e cercare l'ennesima soluzione all'interno di una carriera piuttosto travagliata.
Ecco pertanto le possibili soluzioni di mercato in Italia, dove non mancano le offerte sia dalla Serie A che dalla Serie B, e in Cina, dove il richiamo dei milioni di euro potrebbe risultare decisivo.
Le offerte dall'Italia
La soluzione più efficiente per i motivi sopra elencati rimane senza dubbio quella di Chiavari, dove Cassano vestirebbe la maglia della Virtus Entella nella serie cadetta. Un ambiente solido e privo di pressioni esagerate, oltre alla stima reciproca che intercorre tra lo stesso attaccante ed il presidente del club ligure Gozzi: già da mesi quest'ultimo sta cercando di tentare il vero colpaccio della sua presidenza, vedremo se al termine della sessione invernale di Calciomercato ci riuscirà o meno.
Le altre possibilità sono rappresentate da due squadre importanti come Bologna e Sassuolo, anche se entrambe le società non si sono mosse con estrema decisione per assicurarsi le prestazioni del 34enne.
La Cina è (forse) vicina
Se si guarda invece all'Oriente, è inutile negare che il richiamo di cifre vicine a 7 milioni di euro all'anno fanno gola a Cassano, eccome.
Tuttavia la vetrina del calcio cinese non è certo paragonabile a quella italiana e più in generale europea, anche se diversi giocatori come Pellè hanno scelto il benessere rispetto al prestigio del palcoscenico. Vero è che Cassano sta volgendo verso la fine della propria avventura calcistica, ma il senso di rivalsa nei confronti di molti personaggi del mondo del pallone (Ferrero in primis) lo hanno spinto finora a rifiutare qualsiasi offerta proveniente dall'estero.