Adesso è ufficiale: ai Mondiali di calcio del 2026 parteciperanno 48 squadre. A deciderlo è il consiglio della FIFA riunitosi a Zurigo. Sono stati 33 i votanti che hanno approvato all'unanimità la proposta del Presidente Gianni Infantino di portare da 32 a 48 il numero delle squadre partecipanti alla fase finale della massima competizione calcistica per nazioni. Resta invece confermata l'attuale formula per i Mondiali del 2018 in Russia e del 2022 in Qatar. L'annuncio al mondo arriva su Twitter, e in pochissimo tempo arrivano già i commenti, i pareri favorevoli, i dubbi e, manco a dirlo, le polemiche per questa decisione rivoluzionaria.

E' la prima volta che la massima competizione mondiale raggiunge questo numero di partecipanti. Si era partiti con 13 nel primo Mondiale, 1930 in Uruguay, per poi arrivare a 32 a Francia '98. E sempre in Francia arriva un nuovo aumento, stavolta però non per i Mondiali, ma per gli Europei. Lo scorso anno infatti Michael Platini riesce a far disputare gli europei con la formula delle 24 squadre.

Infantino come Platini

Gianni Infantino e Michel Platini, sono due personaggi diversi, ma con idee molto simili: espandere il calcio anche nelle nazioni più remote, dove questo sport e poco seguito, o dove ha solo bisogno di un "incentivo" per svilupparsi. Magari, appunto, con la partecipazione o addirittura la vittoria ad un Mondiale di una nazione, che non vi ha mai partecipato.

"Il calcio è cambiato, ed era tempo di cambiare - dichiara il n° 1 della FIFA - Siamo arrivati al 21° secolo, e dobbiamo renderci conto che il calcio non è più una questione che riguarda solo Europa e Sud America. Ci sono altre nazioni dove c'è sete di questo sport, ed è giusto dare a tutti la possibilità di sognare. Inoltre non c'è il rischio di un sovraccarico di lavoro per i giocatori e un aumento del numero delle partite per ogni singola squadra.

Al massimo per competizione, una squadra potrà disputarne 7, come avviene adesso. Ad aumentare è solo il numero di partite complessivamente". Non tutti però sono d'accordo con questa modifica, primi su tutti l'ECA, l'associazione dei club europei, che definisce questo cambiamento solo una questione di politica. Politica ma, aggiungiamo noi, anche interessi economici, dato che è stato stimato che un Mondiale allargato a 48 Nazioni varrebbe 630 milioni, più di Russia 2018.