Claudio Bazeu, una solo persona ma due profili diversi a confronto. Quando era giocatore e poi come allenatore di calcio. Ha cominciato, in questa stagione, l'avventura come secondo di Valerio Bertotto a Messina ma l'avventura è finita fin troppo presto. Sempre da allenatore ha avuto modo di dedicarsi ai giovani talenti dell'Udinese con stagioni anche da secondo in serie A. È proprio in quegli anni che l'ex mancino della Salernitana ha avuto modo di apprezzare e allenare uno dei talenti del calcio mondiale: Alexis Sanchez. Ecco la sintesi dell'intervista rilasciata al sito Il Bello dello Sport.

Non solo Sanchez

“Ho avuto la fortuna di avere atleti del calibro di Sensini, Muzzi, Bertotto e giovani come Muntari, Marcos Paulo Isla e, infine il ‘Nino Maraviglia’”. La sua esperienza nel mondo giovanile è ormai decennale ma, nemmeno lui, ha una ricetta segreta per far si che i giovani italiani possano essere inseriti con maggior frequenza in prima squadra. Per lui questo è un argomento complesso e per migliorare bisognerebbe partire dall'aspetto sociale e cominciare a modificare la mentalità degli istruttori per migliorare la formazione dei ragazzi.

Il suo passato a Salerno

Qui comincia la sua carriera da professionista. Ha un bel ricordo della città dei suoi colori e del suo panorama, ma quello che ancora lo fa rabbrividire è il boato della "Bersagliera" quando entrava in campo.

Quella curva lo faceva sentire realizzato come calciatore e come uomo. Un suo unico rammarico e non aver vinto nulla con quella maglia. Sarebbe stato bello interrompere, prima dell'arrivo di Di Bartolomei, l'assenza della squadra granata dalla serie B. Di Salerno ricorda anche Bruno Carmando, massaggiatore e tifoso di quella squadra e di quei colori.

Tanti come lui sono rammaricati di non aver potuto vincere a Salerno, da quelle parti le vittorie sono doppiamente belle perché la passione della gente è viscerale e profonda. A lui è stato chiesto, infine, qualche nome di giovani talenti che potrebbero emergere nel calcio mondiale da qui a poco: “Sandar Azmon, Thomas Lemar, Ruben Loftus….ce ne sono ancora, però bisogna vedere di quale budget si dispone”.