Il 18 Febbraio del 1967 nasceva a Vicenza Roberto Baggio, uno dei più grandi interpreti del gioco del calcio in Italia.

Roberto crebbe calcisticamente nelle giovanili del Vicenza e attirò fin da subito le attenzioni di tutti gli esperti del settore dato che ad appena sedici anni esordì con la squadra della sua città nell'allora Serie C1.

Per un ragazzino della sua età non fu difficile pronosticare un futuro brillante e tutte le più blasonate società del pallone accorsero in massa per metterlo sotto contratto, la spuntò la Fiorentina dell'allora gestione Pontello e con Firenze fu subito amore a prima vista.

Nonostante un brutto infortunio che ne frenò gli esordi in maglia viola, Baggio una volta ristabilitosi conquistò la platea viola come mai vi era riuscito nessuno, classe, numeri di prestigio, gol e simpatia.

Nell'estate del 1990 quando la famiglia Agnelli lo volle a tutti i costi portare alla Juventus, la città del capoluogo toscano si mobilitò in massa per protestare e per riportare la calma ci vollero i mezzi antisommossa.

Il seguito fu tutto uno show di Roberto, Roby ormai per tutti, fatto di gol a grappoli, il mondiale casalingo dell'Italia, la Juve, il Pallone d'Oro ed il mondiale americano dove Baggio sbagliò forse il suo unico rigore in carriera, "ahi per noi".

Poi fu il turno del Milan, il Bologna, l'Inter e per finire il Brescia.

Roberto Baggio divenuto nel frattempo il Divin Codino seppe conquistare praticamente tutti con la sua semplicità di vivere e le sue scelte singolari, il suo essere buddhista non incrinò infatti mai nessun tipo di relazione in un mondo fatto di paradigmi a volte fin troppo ferrei.

I suoi oltre 200 gol in serie A rimarranno sotto gli occhi di tutti per la semplicità con cui furono fatti e per un tipo d'estro che veniva a galla esclusivamente per il suo genio; quel suo danzare sul campo e quei suoi tocchi felpati all'inverosimile appartengono ad un gioco del calcio lontano che nessun palestrato o panzer del momento potrà mai più ripetere.

Auguri Roberto!!