Un personaggio come Zdenek Zeman non credo sia facile incontralo spesso, avesse svolto un mestiere diverso da quello dell'allenatore di calcio, lo avrei visto bene come un filosofo esistenzialista, un pò Sartre e un pò Kant, alla faccia del suo concittadino Kafka, perennemente angosciato.
Zdenek è nato in Cecoslovacchia durante la guerra fredda ed il blocco comunista dei muri e delle dogane inflessibili, poi grazie ad uno zio calciatore è finito in Italia usufruendo senza dubbio di qualche privilegio, lui però ha iniziato a sudare lavorando sui polverosi campi della Sicilia degli anni 70 e la parola gavetta non ha bisogno che gliela spellino.
Il suo modo d'affrontare il gioco del calcio e la vita è sempre stato fatto di principi ferrei a cui non ha mai rinunciato per niente al mondo, con quel suo modo di giocare sempre la palla e attaccando con dieci giocatori ha strabiliato fin da subito tutti e la sua rivoluzione è stata quella di far esprimere ai propri calciatori tutto il talento che possedevano.
A Foggia dove finì nei primi anni novanta il suo carisma ed il suo modo particolare di fare calcio fece scalpore ed il termine Zemanlandia fu appropriato, indiscutibile e azzeccato e tuttora resta un icona.
Poi il trasferimento nella capitale, prima alla Lazio e poi alla Roma dove traslocò tutto il suo carrozzone; io ho visto spesso dal vivo giocare le sue squadre e posso dire senza parafrasi che mai mi sono divertito tanto, con in panchina lui le gare non terminano finchè l'arbitro non fischia la fine.
Da molti è stato incolpato di non essere un vincente in termini di titoli, questo purtroppo è stato il suo limite ma eccetto le due squadre capitoline che collezionarono comunque vari secondi posti in Serie A dietro la Juventus tritatutto per tradizione, con chi avrebbe dovuto laurearsi vincente?
I calciatori da lui allenati, esordendo da perfetti sconosciuti hanno tutti o quasi svolto carriere eccellenti ed ancor oggi ne abbiamo esempi lampanti, rivederlo a quasi settantanni ancora su una panchina di serie A è stato un giusto riconoscimento alla sua ancora fresca capacità, il risultato poi non conta, il Pescara è praticamente retrocesso... forse, un 5-0 che resterà negli annali solo per statistica oppure è destinato a fare storia? é destinato a far proseguire di sicuro quella di Zdenek zeman, non credo che esista la legge del caso.