Domenica 26 marzo si è disputata la partita di qualificazione ai mondiali in Russia, tra l'Inghilterra e la Lituania. Jermain Colin Defoe, attaccante del Sunderland, ritorna a giocare in Nazionale dopo 3 anni di assenza. In campo, non riporta solo le gambe, questa volta, l'unico grande protagonista è il cuore. Grazie al suo goal, la nazionale inglese passa in vantaggio, l'Inghilterra vince 2-0 nello stadio di Wembley, di fronte a settantasettemila persone.

Ma la vittoria più grande, per Defoe, è un' altra, molto più personale, molto più profonda.

Una vittoria che fa di lui un campione nelle vita, non solo in campo.

Il capitano cede il passo al suo attaccante

La partita sta per iniziare, i calciatori entrano in campo, come di consueto, sfilando, mano nella mano ad altrettanti piccoli campioni. Jermain attende il suo momento, ma il capitano, Joe Hart, gli cede il passo e, il giovane attaccante, fa il suo ingresso in un tripudio di applausi. L'entusiasmo del pubblico, però, è rivolto soprattutto al suo piccolo accompagnatore, Bradley Lowery, che, in Inghilterra tutti conoscono per la sua triste storia.

Bradley, ha solo 5 anni, ma il suo destino è già segnato: non vivrà a lungo. Un neuroblastoma lo strapperà, presto, dall'amore della sua famiglia e di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Tra questi c'è anche Defoe, per l'appunto.

Parte l' inno nazionale, la musica è forte, il bambino, sorridendo, si tappa le orecchie, poi si stringe forte alle gambe del suo eroe. Quell'immagine di gioia e affetto, è emozione pura.

La vita mi ha benedetto

Al piccolo Bradley, viene diagnosticata una grave forma di cancro, all' età di soli tre anni.

I medici sono, da subito, onesti con i suoi genitori: il bambino non ha speranze di guarire, ma soltanto di sopravvire un pò più a lungo. da tutto il paese, inizia una maratona di generosità nei confronti di Bradley e della sua famiglia. Il bambino è un grande ammiratore di Jermain Defoe e, un giorno, l'attaccante decide di andare a conoscere il suo piccolo fan in ospedale.

La simpatia è immediata. Jermain resta a dormire con lui, quella notte, e il piccolo diventa parte dela sua vita. Ogni volta che può, Defoe va a trovarlo, lo accompagna durante le terapie, gioca con lui. Insomma, gli regala qualcosa che, nelle fragili condzioni di Bradley, vale molto più del denaro: il suo tempo.

"La vita mi ha benedetto, dandomi la possibilità di conoscere questo piccolo campione. ho la possibilità di rendere felice qualcuno": queste sono state le parole di Jermain Defoe, in risposta a quanti gli chiedevano di raccontare la sua storia.

Una storia semplice, di vita vera, che fa di lui un grande campione, non solo in campo.