Fonti vicino alla Juventus riferiscono che molto probabilmente dopo la sconfitta al 97' del 10 marzo, i giocatori del club calcistico del Milan abbiano sfogato la propria rabbia contro gli arredi dello spogliatoio in cui erano ospiti allo Juventus Stadium di Torino. Provocando danni non da sottovalutare anche a stemmi appesi alle pareti del vestiario.

Il tecnico del Milan, Montella, si scusa per l'atteggiamento aggressivo dei suoi giocatori a fine partita, persa in extremis a causa di un rigore concesso alla Juventus per via di un fallo di mano da parte di De Sciglio, giudicato involotario dal club rossonero.

Non si sbilancia però sugli accaduti del dopopartita, non toccando quasi questo tasto.

Donnarumma, unico uomo in campo

Nella 28sima giornata di Seria A, la partita fra Juventus e Milan è stata la peggior partita stagionale giocata dal club del diavoletto, l'unico giocatore che ha fatto la differenza è stato il portiere, Gianluigi Donnarumma, classe '99.

Così giovane (18) eppure ricco di tecnica ed energia, ha tenuto "sbarrata" la porta ad almeno cinque dei potenziali goal della Juve, arrivando quasi ad interrompere le vittorie consecutive del club bianconero nelle partite giocate in casa. Già da tempo si sentono voci del probabile trasferimento di Donnarumma ad un altro club calcistico (si pensa il club londinese del Chelsea), ma il bacio dato allo stemma del Milan a fine partita fa pensare tutt'altro, forse una vera e propria dichiarazione d'amore e fiducia nei confronti dei rossoneri.

Chissà se la maglia numero 99 del Milan, nonchè probabile erede di Buffon, decida di rinnovare il contratto che scadrà nel 2018.

Fino all'ultimo con il fiato sospeso

E' stato il 97', il minuto decisivo per la vittoria della Juventus sul Milan. L'arbitro Massa ha concesso un rigore allo scadere dei minuti di recupero, Dybala, il calciatore bianconero a segnare il goal determinante.

Al termine della partita la Juventus si ritrova prima in classifica, con 23 vittorie e solamente 4 sconfitte, sopra alla Roma e al Napoli sul gradino più basso del podio.